2G Introduzione. fessa una volita il mese e per ora ti accosta ogni due mesi alla comunione in qualche giorno festivo. In città, eziandio presso congiunti, parla il meno che puoi e solamente se devi. Non perdere d’occhio i tuoi figliuoli, acciochè vivano nel timore di Dio e si tengano lontani dalle ree compagnie. Dal male bi guarda, non pur nelle azioni, ma e ned pensieri. Sii vigilante, non ti abbandonare, drizza la mente ad altro e al bene. Ti solletica la superbia? e tu pronta fa’ di aiutarti dando addietro uno sguardo a’ tuoi molti peccati. Tentata di pusillanimità o disperazione, volgi i tuoi pensieri alla benignità e misericordia infinita di Cristo; siati presente il ladrone salvato. Più ardua che non il cominciamento è la perseve-nanza nel bene: il cominciare a nulla giova, se non si raggiunge la meta. A rinvigorire lo spirito travagliato, leggi di frequente scritture spirituali e la medita con tutta ponderazione e diligenza. Non ti fo’ punto biasimo che tu conversi famigliarmente con donne timorate di Dio. Ma non ti fidare così di ¡subito ad ognluna. I voti fatti si soddisfino come prima si può. Il Signore ti conceda la sua benedizione insieme colla nostra».1 Le massime profondamente religiose promulgate da santi fautori della riforma ecclesiastica come erano il Dominici e S. Antonino, ricorrono altresì presso quei rappresentanti del Rinascimento, che rimasero fedeli al cristianesimo. Questi seppero in modo eccellente conciliare i principii cristiani con la sapienza antica. Innanzi tutto si deve qui ricordare il nobile e pio Vittorino da Feltre, il quale, benché non abbia lasciato scritto alcuno su questo argomento. pure con la sua famosa scuola di' Mantova ha esercitato un’azione oltremodo benefica, e profonda. - Quanto a nobiltà d’animo viene prossimo a Vittorino il senese Agostino Dati (m. 1479). i cui meriti pedagogici non sono stati apprezzati che dalla critica recente. Accanto a lui bixsogna rilevare Antonio Ivani il cui trattato del Governo della famiglia è pieno di uno spirito schiettamente cristiano. Una grande serietà di sentimenti e una sincera pietà dimostra Francesco Barbaro, il quale, ancora giovane diciassettenne, in uno scritto molto ammirato dai contemporanei trattò ditfusamente del matrimonio, della famiglia e dell’educazione.3 » Kki mont. Klehtc Schriften 27 e Briefe lil. Italiencr 140s. Uosi.ek (Do-minici’» Krziehiingxlchrc 07-08) motto in dubbio se il Palermo attribuisca con ragione a iS. Antonino lo scritto: Opera « ben rirerc (Firenze 1S58). 1 Ofr. il nostro voi. I. .'MI ss. (ed. 1JK51) e Wooiiward, Vittorino ila Feltre, Cambridge 1887 ; Symon nnd IUnsisan. Ilenai*»ancc l(t! ss. ; Saitschick 223-227 e voi. snppl. p. 82 s. ; 1Ias.sk, Renaissance 4S-X- : J. M visti.\ in Annate» de Ui faciliti -si.er. Dominici’» Krziehunustchre ecc. 150 s.. 104 214 s. Quanto aU'Ivnui cfr. anche A. JS'nu, SotizU iti A. Ira ni. Sa rama IMis (_\ Bbaggio, i. Irani, Ge<-nova 1S85.