494 Libro II. Alessandro VI. 1492-1503. Capitolo 6. vino.1 La sua sorte era decisa. Egli cadde vittima della vendetta spietata del popolo, che videsi deluso nelle sue speranze. - Il Savonarola aggravò ancor più la sua situazione col salire il pulpito di S. Marco, contravvenendo così all’ordine della Signoria, che il giorno seguente (domenica delle Palme) decretò il suo bando immediato.3 Ma a ciò non si venne. I Compagnaeci deliberarono di trarre profitto dall’indignazione del popolo onde por fine alle mene dei Frateschi. In quella stessa domenica delie Palme si venne a un violento urto delle due parti ostili, iin cui erasi divisa la città. La predica di un domenicano nel duomo fu interrotta con la violenza; Francesco Valori, il primo sostegno del Savonarola, venne ucciso e finalmente dato l’assalto al convento di S. Marco. Il Savonarola aveva da principio pensato sul serio ad una resistenza armata, ma, sopravvenuti gli ufficiali della città con l’intimo di recarsi alla Signoria, egli li seguì. Al lume di fiaccole egli e Domenico da Pescia vennero condotti al palazzo in mezzo al popolo furibondo che insultava in ogni maniera ni profeta.4 II Savonarola sopportò con grande dignità il suo crudele destino : in carcere scrisse il commovente commentario sui salmi Miserere e In te, Domine, speravi. La Signoria fece tosto informare come le diverse potenze italiane, così anche il papa circa gli ultimi avvenimenti. L’inviato fiorentino in Roma ebbe inoltre il mandato d’implorare dal papa 1 « II popolo si conturbò tutto quasi perdendo la fede del Profeta » scrive il Landucci 169. Cfr. Creighton II, 242. 'Cosci 456 e Perrens 378 ss. Hkyck. Hörens und die Medici1, 100 s. : « Savonarola peri in causa di ciò, con |U‘ egli aveva oj>erato, per sovreccitata esaltazione religiosa. 2 Frantz, ft ixt us IV. 80. :i II decreto presso Villari 112, xciv. Cfr. Portioli in Arch. st. tomb. I. 331 * * Cfr. le relazioni di (Cerretani e Parenti presso Ranke 314 s. La relazioni' di Cerretani ora anche presso .Schnitzer, Quellen n. Forsch. HI, 65-71. quell» di Parenti ibid. IV, 200-266. ¡Cfr. la dettagliata esposizione di Lucas 84!V3<»-« \\ liatever faults or mistakes Fra Girolamo may have committed », (lice litre.'' (363), «he was at any rate the best friend whom the miscreants that now insilili''* him had ever had. And whatever may have tbeen the real or ostensible groan*!'' that he was now persecuted by the mob and by their leaders, but principally because lie had fearlessly rebuked vice, and had held in check for so long 11 period those evil passions which were now let loose against him in alia their fury ». « La rabbia del popolo — dice il cronista Vaglienti — era -i inde. ritorno che «e il .'Savonarola non aveva il 1S1S. Sacramento (s’intende nel suo j dalla prova del fuoco), lo si sarebbe fatto a brani»: v. Riv. d, bibliotech< ' da G. Biagi IV, 601. jV. anche Jacopo Pitti, Ist. fior, in Arch. stor. Hat. L Nardi, Ist. d. città di Firenze I, 148 e la lettera di un agente mant0'»1"^,^ Arch. st. lonil). I, 347 s. e anche Cosci 457 s. Secondo ^Bartolomeo 1 presso Schnitzer, Quellen 11. Porseli. I, 67 s. ; II, 74 s.). Simone Fn.rPEM 11 II, 75 s.), il domenicano Frà Benedetto (ibid. II, 81) e Parenti (ibitl. I si sarebbe trattato d’un piano concepito prima dai nemici del iS., di ucc ^ nel ritorno sotto la protezione della notte, che però non fu eseguito 1* egli portava in mano il »Santo Sacramento.