I Francesi e gli scismatici a mal partito. 827 in Asti gli scismatici poterono fermarsi e dovettero subito pensare ad un- ulteriore trasferimento del sinodo a Lione. Giulio II allora lanciò l’interdetto non soltanto sulla città di Lione, ma anche sull’intiero regno di Luigi XII. Tutta l’azione quivi spiegata da quel conciliabolo ecclesiastico si limitò in sostanza a domandare sussidii dal clero di Francia e dall’università di Parigi. « Senza chiusura ufficiale il concilio francese si dileguò per così dire da pe stesso ».1 Anche Genova erasi levata in armi contro i Francesi, aveva eletto a doge Giovanni Fregoso e dichiarata la propria indipendenza. 2 Rimini, Cesena e Ravenna tornarono sotto la signoria del papa. Il 13 giugno il duca di Urbino in nome della Chiesa prese possesso di Bologna.3 I pontifici marciarono ora contro Parma e Piacenza, che Giulio II intendeva rivendicare a sè in forza dell’eredità di Matilde. Il 20 giugno Ottaviano Sforza, vescovo di Lodi, entrava per mandato del pontefice come governatore in Milano.4 Il 28 giugno La Palice coi resti del suo esercito giunse ai piedi delle Alpi impotente e senza gloria. Così Luigi XII, l’autore dello scisma, perdette in dieci settimane non solo i frutti della sua vittoria di Ravenna, ma altresì tutti i possedimenti che avea in Italia, persino Asti, patrimonio ereditario della sua casa. La sua guerra d’esterminio contro il papa .aveva fallito. Come la nebbia innanzi al sole — scrive Francesco Vettori — così eransi dileguati i soldati di Luigi XII, senza aver dato una battaglia, anzi senza aver iu Pieve trovasi un quadro che si riferisce a quell’avvenimento, col quale si è voluto mettere in rapporto, secondo me erroneamente (ofr. sotto cap. 10), !a Liberazione di 8. Pietro affresco del Raffaello nelle stanze vaticane. 1 Matjisenbbechek, Katli. Ref. 105. Hebgenròther Vili, 518-520. Leumann 34. (Sasdbct. Concile de Pise 458. Mauxde, Origines 135, 323-326. Imhakt M Ì-a Tour II, 165 ss. Renaudet 552 ss. Nella relazione di un esploratone di trancia, che giunse in Venezia l’ll settembre 1512, si dice ironicamente: «Papa P>ernardin [= Carvajal] stava mal in tal modo che credo ch’el lasserà la mìtria ». Su Pupa Bernardino — dimandato Martino VI — v. anche Gru-hello 138 e Ratti in Arch. stor. lomb, 1896, p. 101. Bulla, interdica generali* in universo regno Franeiac et tronslationis nimdinaru'm ex Lugduno ad oiii~ totem (ìebencn. ex causi$ in Bulla contenti* (dat. 1012. XIII. Aug.). due stampe s. 1. et a. nella Biblioteca di Stato in Monaco, ./. Cun. F- 163 e IH’,. 2 Ofr. la ** lettera di trionfo di Giov. Fregoso a Ferdinando il CattoUco in data di Genova 6 luglio 1512, di cui trovai l'originale in Fonds espagn. SIS della Biblioteca nazionale di Parigi. 3 II 15 giugno 1512 Giulio II diede al Cardinal legato Giovanni de’ Medici la facoltà di assolvere dalle censure la città di Bologna, eccettuati gli aderenti dei Lentivoglio. ÌLib. Q. 5 nell’A r c h 1 v i o distato in Bologna. ' fr. anche 1 Ion n; Bologna e Giulio II 66 ss. 4 Dierauer II, 414. Gisi 56 s.