lf)0 Introduzione. .speciali, .segnatamente in quaresima, poi specialmente in occasione di qualche grave dissidio pubblico o di qualche seria discordia privata nelle città, o quando correva qualche tremendo pericolo la sicurezza pubblica o la moralità od un qualche morbo desolava la regione. Con ardente entusiasmo essi si dedicavano alla conversione dei peccatori, all’incoraggiamento dei buoni, a confermare i vacillanti, prendendosi a cuore anche i malanni sociali, come ne fanno prova i monti di pietà. Talvolta i predicatori promuovevano altresì la divozione di un santo speciale; casi sappiamo che i due grandi Bernardini dell’Ordine francescano si adoperarono con buon successo nel diffondere il culto di san Giuseppe. 1 Onde raggiungere il loro scopo i predicatori mettevano ogni studio nel parlare anzitutto in modo popolare e facilmente intelligibile. Per tener viva l’attenzione si servivano di racconti tolti dalla vita ordinaria, di esperienze personali, di esempi forti e di mezzi efficacissimi. La loro voce è in parte voce di minaccia e di castigo, in parte un colloquio semplice ed amichevole con gli uditori, ai quali spesso direttamente vien rivolta la parola.2 Quanto questo modo di predicare incontrasse il gusto del popolo italiano ce lo mostra il concorso veramente straordinario. Al loro arrivo tutta la città e il contado si mettevano in movimento; per lo più si chiudevano tutti i negozi ed essendo insufficienti le chiese a contenere tanta moltitudine, assai spesso venivano scelte le piazze pubbliche. Stretti e pigiati a migliaia se ne stavano là, gli accorsi, per lunghe ore poiché le prediche erano comunemente molto lunghe. Della predica di Roberto da Lecce recitata in Perugia nell’anno 1448 si narra, che vi si trovarono presenti ben 15000 persone convenute dalla città e d'ai dintorni, che tutti i posti erano stati occupati già molte ore prima e che la predica durò circa quattro ore.* Nelle menzionate predicazioni di Roberto da Lecce tenute nell’anno 1448 si fece anche uso di un mezzo assai acconcio per scuo- ' Hkikski. in Stiminen aui Maria-Laaeh XXXVIII. 284 s. Todi dopo una prodica del beato Bernardino da Feltre nel 1488 si consacrò alla Madre di I>i" I,. Leo.m.i. Cronaca dei retrori ili Tinti, Todi 1880, 129 s. ; cfr. Miscellanea Frinì ceavano IV (1889), 31 ■*. * Oltre a Burckhardt II3, 240 cfr. specialmente Torraca, Boi. da hten In Arch. Hlor. Xa polii. VII, 151 ss. 3 Oraziani 507 s. sulla predicaziono di Hoberto da tljecce. Cfr. con ciò la relazione dell'arrivo di san Bernardino in Perugia nelle Cronache di Perugia, ed. Fahrktti II. 5 ss. e ilild. OS s. sulla predicazione di Iacopo della Marca. Ricorda una predica di Roberto da Iiecce sull'elemosina, in S. Maria Maggiore a Roma uel 14X2. Quoouo (iIIkrakoi (¡Un ri uni, ed. Carisi 03); erano presenti setto cardinali et iiror Hieronymi corniti« (Caterina Sforza): populti* vero tam frequen* utriusqua *exu* et Omni« condii ionin, ut toc un illuni capere non potuerit.