Relazioni di Giulio II con letterati umanisti. 873 dovette assistere alle lunghe e importanti discussioni dei cardinali con gli ambasciatori veneziani, le quali condussero al distacco di Giulio II dalla lega di Cambrai. Più tardi Sigismondo fu anche preposto alla fabbrica della chiesa di S. Pietro. Certo in quest’uf -ficio egli venne a contatto con Raffaello, ohe per suo incarico dipinse il magnifico quadro votivo della Madonna di Foligno. Quivi il nobile committente si vede nell’abito del suo ufficio inginocchiato ai piedi della regina del cielo.1 Sigismondo abitava in Vaticano, in vicinanza immediata del papa, col quale aveva a trattare quasi tutti giorni ; oltre a questo egli possedeva un piccolo fondo sul Gianicolo. In questo bellissimo punto di Roma, dal quale si apre una meravigliosa vista, egli raccoglieva nelle ore libere i suoi amici. Fra questi egli contava gii spiriti più nobili e di più fine cultura che possedesse allora la città di Roma, come un Sadoleto, un Bembo, un Beroaldo, un Alessandro d’Alessandro. Anche quest’ultimo encomia la dottrina e l’infaticabile attività di Sigismondo, il quale approfittava dello scarso tempo che gli lasciavano libero i suoi molteplici affari per comporre la sua grande opera storica. Questo lavoro ebbe già tanto grido nel secolo xvi, che Sigismondo venne riguardato come !o storico più famoso del tempo. Giulio II aveva anche pensato di conferire al suo segretario particolare la s. porpora, ma essendo egli ammogliato e rifiutandosi la sua sposa di prendere il velo, questo disegno andò a monte.2 A Sigismondo tien dietro giustamente il suo amico Jacopo Sadoleto. Anche questo nobile erudito la cui profonda pietà non era stata punto attenuata dalla sua passione per gli studii classici, godette il favore del papa della Rovere, che dietro raccomandazioni del Cardinal Carata gli diede un canonicato a S. Lorenzo.3 Anche un altro eminente letterato, che alla corte di Leone doveva diventare uno dei principali rappresentanti dell’eleganza umanistica, attirò a sè l’attenzione di Giulio II, Pietro Bembo. Testimone delle speranze che costui connetteva all’elezione del papa della Rovere, è il suo entusiastico carme a Giulio II.4 Per mezzo di Gabriele de’ Gabrielli molto intimo del papa fin dal novembre 1 Cfr. sotto, cap. 10. Per il ritratto di Sigismondo in questo quadro cfr. Fai.oci Pulignani loc. cit. 152 s., con riproduzione della Madonna e l’incisione speciale del ritratto, l'una e l'altra da rami fatti eseguire nel 1761 dal marchese Nicolini. Cfr. anche ibid. 195. 2 I documenti nell’introduzione alle Storie di Sigismondo I, xxm ss. 3 Oltre al Tiraboschi. Bibl. Modenese IV (Modena 1783), 425s. cfr. anche Joi.y, Sndolet (Caén 1857). Lauchekt, ltal. Gegner Lutliers 385 ss., con ulteriore bibliografia. 4 lulii 11 Vontificatus maxima* in Bkmbo, Carminimi libellus (ed. Ra-silea) 169-170.