44<; Libro II. Alessandro VI. 1492-1603. Capitolo 5. l’attività dei cardinali della commissione per la riforma. Da essi si vede come da una parte si raccogliessero i decreti e gli abbozzi di riforma di papi anteriori, dall’altra si domandassero pareri circa i numerosi inconvenienti che sì verificavano specialmente nella Cancelleria pontificia. In base a questi lavori preparatorii vennero presentate anzi tutto delle proposte, le quali poi qua e là completate e trasformate vennero ridotte a decreti.1 Da ultimo si passò alla compilazione di una solenne bolla di riforma,2 che comincia con le seguenti parole: « Collocati per disposizione divina sulla vedetta della Sede apostolica, affinchè in conformità del nostro officio pastorale estirpiamo ciò che deve essere estirpato e ciò che merita essere piantato piantiamo, noi con tutta l’anima pensiamo alla riforma dei costumi, che infatti abbiamo osservato essere universalmente decaduti. Le antiche salutari istituzioni colle quali concilii e papi avevano posto un freno alla libidine e all’avarizia sono infrante avverandosi una licenza che non si può più tollerare, poiché la natura dei mortali è proclive al male e non sempre l’appetito inferiore obbedisce alla ragione, ma, secondo il detto deH’apcstolo, tiene prigione la mente sotto la legge del peccato. Già essendo solo cardinale lavorammo in questo senso sotto Pio II, Paolo II, Sisto IV e Innocenzo Vili, anzi fin dal principio del nostro pontificato volevamo anteporre questo pensiero a tutti gli altri, ma per la situazione oltremodo difficile, in cui venimmo a trovarci per la venuta di Carlo re di Francia, ci vedemmo costretti a differire la cosa fino ad ora. Cominciamo adunque la riforma dalla nostra Curia romana, la quale deve comporsi di persone appar- 1 Vedi Tangl 361 ss. Ampie comunicazioni sui lavori preparatori! della commissione per la riforma contenuti nel C'od. lat. 3883 della Biblioteca Vaticana fa Celie«, Alexandre VI et la réforme de Vfigline, in Mèi. d’archéol. et (l'hist. XXVII (1907), SS ss. ; ibid. 97-99 sul memoriale del cardinale Carata: 99-103 su quello del cardinale Piccolomini, dei quali vien dato di testo ; 109 -u due scritture relative alla Penitenzieria, del penitenziere maggiore (Giuliano della Rovere) : 114 ss. sul memoriale riassuntivo, che la commissione presento al papa come risultato dei proprii lavori, ie sulle sue varie redazioni-Gfr. in proposito anche Cki.ier. in Itevue des quest, hist. N. iS. XBII (11909), 432 s. : inoltre Celiek, Lcs Dataires 78 ss., 98 ss., 140-146. Presso v. Hofmann, Porseli intgen II, 232-240 supplementi ai documenti pubblicati presso Tangl 380-423 e Celiek. Les Dataires 144 ss., dalle carte della commissione per la riforma. Per le proposte sulla Penitenzieria cfr. Goller, Ponitentiarie, II 101 n. 2. 2 Cfr. in App. n. 48 quanto traggo da questo documento, di cui trovai due copie nell'Archivio segreto pontificio. Cfr. anche v. Hofmann loc. cit. I. 312 s., 320: II. 236, estratti dalla bolla; Ceueb, Alexandre VI et la ref-de VÉglise 199 ,;s. Circa la richiesta fatta dai cardinali della commissione, che la bolla di riforma dovette anche pubblicarsi, Celier (117) osserva : C'est 1° première fois, à notre eonnaissance, que l’impression est judiquée coni me moyen légni de pu'ilier les acUs de la Chancellerie pontificale.