Introduzione. che si sono fondati sulla lealtà... Ardirò di dire questo, che avendole (le buone qualità) ed osservandole sempre, sono dannose, e parendo d'averle, son utili; come parere pietoso, fedele, umano, intiero, ed essere; ma stare in modo edificato con l’animo, che bisognando non essere, tu possa e sappia mutare il contrario... Un uomo che voglia fare in tutte le parti professione di buono, conviene che rovinìi infra tanti che non sono buoni. Onde è necessario imparare a potere essere non buono, ed usarlo e non usarlo secondo la necessità, mezzo uomo, mezzo bestia, ora vcipe, ora leone... quello che ha saputo meglio usare la volpe, è meglio capitato... Ma sempre gli è necessario essere tanto prudente, che sappia fuggir l’infamia di quelli vizi che gli torreb-bero lo stato... Se gli uomini fossero tutti buoni, questo precetto non sarebbe buono; ma perchè sono tristi, e non l’osserverebbero a ,te, tu ancora non l’hai da osservare a loro... E sono tanto semplici questi uomini, e tanto ubbidiscono alle necessità presenti, che colui che inganna troverà sempre chi si lascia ingannare... E però bisogna che egli abbia un animo disposto a volgersi secondo i venti. Faccia adunque un principe conto di vincere e mantenere lo stato; i mezzi saranno sempre giudicati onorevoli, e da ciascuno lodati : perchè il vulgo ne va sempre preso con quello che pare, e con l’evento della cosa: e nel mondo non è se non vulgo ».1 A scusa del Machiavelli qualcuno ha suggerito che fi libro non va inteso come un codice generale, ma che ha un valore per casi eccezionali soltanto. Dal-punto di vista cristiano una tale difesa si mostra fragile. La religione dell'Uomo-Dio non conosce che una legge morale applicabile a tutti gli uomini, siano nobili o plebei, e a tutti i casi immaginabili : un buon fine non può mai giustificare un cattivo mezzo. Precisamente il contrario insegna Machiavelli. Il pensiero fondamentale del suo Principe è che nella politica si debbono mettere da parte tutte le considerazioni morali e che il raggiungimento del bene dello Stato giustifica ogni mezzo.8 Ciò ch’egli leva a cielo in uno stile serrato, eloquente e limpidissimo, è la completa separazione della politica dagli eterni principii del cristianesimo. Giammai dottrine più dissolvitrici sono state presen- » Machiavelli, Il principe c. ls. ir». Wkiss. Ipologie II*. <323-<¡24. Il requisito. che il principe sappi» fare la liestia. poter essere volpe e leone, sul quale il Machiavelli torna sovente, deriva ila l’Iutarco. Vedi Bu.inoer in ZeUtehriJt fiir IHe yen. Stntit.itrixienxehift.'il XI.IV, ."><»: Tommasini li, 110 imi ». a Vedi Yii.-i.ari 111*. 381 s. o). ; Nkimaxx i Il i/znntiit. Jiultur n. Rena butti n ceka II tir, in Hist. Zeilitehr. X<’I [ 19(131, diee il Machiavellismo «un paganesimo senza scrupoli in |«>li-tk-a ». Ofr. anche DVrrwachtkr in IlochUind 3* jtnn. 190.V06, li, 539 su Machiavelli (piale colui che compie l’indirizzo neo-pagano nella rinascenza italiana: