367 formato l’arbitrio in diritto, convinta della legittimità della propria opera, anche se precipitava in reati. Il potere dello stato era coperto d’oltraggio, 1’ autorità del duca avvilita, il disordine dell’ amministrazione norma di governo. Non più sicura l’incolumità individuale ; cresciuta oltre ogni limite sopportabile la pressione fiscale. 10. — La vitalità del governo, indebolita dalla crisi latente, che si perpetuava, era prolungata per forza d’ inerzia, fino a esaurire le risorse disponibili. Essa era stata compromessa, ed era compromessa non solo dagli errori della politica interna, ma anche dall’inasprirsi delle relazioni con i due imperi. L’incerto atteggiamento del duca aveva procurato non poche umiliazioni e danni da parte della corte imperiale d’occidente, nè dopo la morte di Ottone II era stato possibile migliorare solidamente i rapporti. L’iniziativa di stabilire più intimi contatti con l’impero orientale, assunta dal duca Tribuno negli ultimi anni di governo, si riprometteva forse di trovare in Oriente un compenso alle disavventure diplomatiche in Occidente. Era un estremo sforzo per calmare gli animi esasperati, ricercando un successo nella politica orientale ? Nella missione del figlio del duca, Maurizio, a Costantinopoli (1), sembrano raccogliersi le ultime speranze per superare le difficoltà della situazione, creando un diversivo, mentre si addensava minacciosa la tempesta. Ma anche questo espediente fallì, sia che si risolvesse in un nuovo insuccesso, sia che gli avvenimenti ne prevenissero gli effetti. Una circostanza imprevista, la malattia del duca, che parve esser preludio della fine, forniva agli spiriti insofferenti buon pretesto per rompere gli indugi. Appena al sesto giorno, in gran fretta, il placito obbligava l’infermo duca ad abdicare e vestire l’abito di monaco nel cenobio di S. Zaccaria, che diventò anche il luogo di estremo riposo (2). Tra la folla era stato diffuso l’orgasmo e il terrore di angosciosi (X) Iohan. Diac., Chronioon cit., p. 148 : anno vero lertio decimo sui ducutila isdem dux Mauricium suum fUium Costantinopolim mittens. (2) Iohan. Diac., Chronicon cit., p. 148 : ipso eodemque infirmitate de-tentila sex diebus, non sua sponte, sed populo cogente, antequam ultimum sibi obscuresceret, monachus in sancii Zachariae coenobio effettua est.