362 Libro II. Alessandro VI. 1492-1503. Capitolo 1. Per questa dichiarazione deH’ambasciatore spagnolo, Ferrante, come ben s’intende, provò la massima gioia ;1 non s’illuse però da raion vedere come si richiedessero altri grandi sforzi onde mandare a vuoto il disegno di Lodovico Moro, che mirava a fare avere l’investitura papale di Napoli al re di Francia per mezzo di suo fratello, (il cardinale Ascanio.2 Per ovviare a questo pericolo il re di Napoli spiegò un’attività febbrile. Subito nella seconda metà di giugno spedì a Roma il ,suo secondogenito Federigo di Altamura per appianare la contesa a causa di Anguillara e per distogliere il papa dalla lega. A tal fine non vennero risparmiate minacce. Federigo si mise d’accordo con i cardinali dell’opposizione, specialmente con Giuliano della Rovere, mentre Alfonso di Calabria si presentò minaccioso con le sue milizie sui confini dello Stato della Chiesa. Questi provvedimenti non ebbero tuttavia in sulle prime altro effetto, che di accrescere ancor più l’autorità di Ascanio Sforza.3 Ferrante perciò decise di tentare un’altra via. Federigo, che in Ostia faceva già pratiche coi cardinali dell’opposizione, Giuliano della Rovere, Savelli e Colonna, ricevette il mandato di tornarsene a Roma, di comporre ad ogni costo le questioni degli Orsini, di promettere il sollecito pagamento del tributo dell’investitura e di combinare un parentado coi Borgia prima ancora che giungesse a Roma l’ambasciatore francese Perron de Baschi. L’idea del matrimonio di Jofrè Borgia venne di nuovo ripresa ; egli avrebbe sposato una figlia naturale del duca Alfonso di Calabria, di nome Sancia e avrebbe ricevuto per dote il principato di Squillaee e la contea di Coriata ; questo parentado doveva tenersi segreto fino a Natale.4 Nel medesimo tempo l’ambasciatore spagnolo propose il matrimonio di Juan Borgia, secondo duca dà Gandia, con Maria, figliuola dello zio del re Ferdinando.5 Come mai avrebbe potuto Alessandro VI resistere a sì lusinghiere prospettive per la grandezza dei suoi? Egli accettò tanto più volentieri queste proposte, in quanto che proprio in quel tempo i suoi alleati Venezia e Milano assunsero un contegno, che l’esponeva al pericolo di trovarsi isolato.6 Ora non rimaneva altro che trova in Burohard-Thi'asne II. 80-81 ». In Thuasne si trova in Tealtà la relazione d’Infessura, perchè Thuasne colmò la lacuna nel testo di Burcardo. che aveva a sua fonte, col pezzo preso da Infessura. come Schnitzer poteva trovare messo in chiaro presso Pieper (loc. cit.). Burcardo poi in realtà nulla sa delle cose narrate da Infessura. Il vero testo su questa udienza fu Pul,‘ blicato per primo da Pieper (loc. cit.) poi da Cela ni (loc. cit.). i Trincherà II 2, 77. a Zurita V, 27. a Trincherà II 2. 72, 79 s„ 84, 86. * Trincherà II 2, 113 s„ 121 s., 129 s., 135 s., 141 s. e ** relazione di anonimo in data di Roma 1X5 agosto 1493. Archivio di Stato in M i 1 a n 11 ® Hcìfler, Rodrigo de Borja 62-63. « Cipoìli-a 078.