540 Libro II. Alessandro VI. 1492-1503. Capitolo 9. si dovesse esclusivamente devolvere allo scopo della guerra turca,1 tanto alla corte che nell’impero non si voleva aggiustar fede alla sincerità di questa deliberazione. Massimiliano andò tant’oltre da interdire direttamente al Peraudi l’entrata nei dominii dell’impero. È assai probabile che tale risoluzione sia stata un effetto dei maneggi del cacciato Lodovico il Moro, i cui disegni venivano frastornati da una guerra turca preceduta dalla riconciliazione delle potenze cristiane. Ma il Peraudi non si perdette di animo. Da Rovereto egli si rivolse con numerose lettere ai principi e prelati di Germania, Svezia e Danimarca,2 esortandoli a sospendere ogni ostilità ira di loro e a scendere uniti in campo contro i Turchi. Anzi a dispetto dell’ordine regio egli voleva presentarsi al governo deH’impero e scomunicare, ove ce ne fosse il bisogno, il re e altri principi poiché « sostenere la morte per amore della fede cristiana era per lui un nonnulla, come per il certosino Tommaso». Dopoché il Peraudi ebbe passato tutto l’inverno a Rovereto, Massimiliano finalmente tornò a migliori sensi e permise al legato di entrare nell’impero. Molto difficili si svolsero i negoziati col governo dell’impero, sebbene il Peraudi esplicitamente dichiarasse, che secondo la deliberazione del papa le dei cardinali il denaro che si riscuoterebbe in virtù del giubileo e di altre sue facoltà si consegnerebbe intatto all’erario dell’impero |per condurre la guerra contro i Turchi. Solo PII settembre 1501 nella dieta di Norimberga si venne ad un accordo colla dieta e l’impero.2 Dopo ciò il Peraudi prese tutte le necessarie disposizioni 1 Gfr. »Mehking, .hard. H. Pora-udi 335: «Tutte le lamentele sull'ingente preda che con tali disposizioni la Curia avrebbe guadagnata, non sono appli-eabili a questa indulgenza ; del denaro nulla, giusta il fissato, viene a Roma-Ma il legato, che era destinato a portare queste grazie in Germania, R- i1,>_ raudi, non era l’uomo da trascurare neanche la minima cosa di tale determinazione se era fatta a favore della guerra contro i Turchi». A p. 336: «Tutta 1 impresa di questa predicazione della crociata in Germania ha un senso giusto solo se s ammette che questa volta Alessandro con piena serietà faceva il tentativo di riunire la cristianità europea per la lotta contro gl’infedeli. È un'altra questione -se esistesse un elaborato 'progetto o se il papa potesse si>erare 'fi ^' tuarlo; difficilmente egli aveva un diritto di aspettarsi che si volesse aver fiducia senz'altro nel suo buon volere ». 2 Con documento del 3 novembre 1500 Peraudi nominò suoi commissari nell areidioeesi di Lund e nelle diocesi di iSchleswig e Linkoping per la predicazione dell'indulgenza giubilare l'abbate cisterciense Giovanni Spegli n della diocesi di Losanna e il prete Ermanno Andersen della diocesi di Odense: presso Khuhip og Lindbaek. Acta Pont, Dan. V, 296. » In questo accordo venne promesso al legato per le si>ese e i>el suo mantenimento un terzo di tutto il fruttato dall’indulgenza e dalle lettere di confessione. In una lettera del 17 settembre 1501 iMassimiliano dichiarò la sua approvazione della cosa. <¥r. M fu ring loc. cit. 342 s., 392. Perimdi applicò una parte del terzo spettantegli dal prodotto delle collette in diverse diocesi di Geruinni-i