La «Disputa del Sacramento ».
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   Così anche Raffaello alla scienza naturale del gentilesimo, alla Scuola d’Atene, contrappone nell’altro grande affresco parietale la conoscenza soprannaturale del cristianesimo. Ciò non pertanto, a somiglianza degl’immortali campioni della teologia medievale, nè Dante, il massimo pot<ta cristiano, nè Raffaello, il più geniale artista cristiano, riconoscono alcuna opposizione tra filosofia e /teologia. 1 Appena la Chiesa per mezzo del cristianesimo fu entrata nel sicuro e pieno possesso della verità rivelata, i grandi Padri si appropriarono il retaggio della sapienza greca destinato tanto ai gentili che ai cristiani onde mettere la sapienza umana al servigio della sapienza divina e con ciò stesso purificarla ed elevarla alla dignità più eccelsa- Sul fondamento posto dai Padri hanno poi continuato a edificare gli scolastici seguendone lo spirito. In tal modo è sorta la scienza cristiana, cattolica, di cui rappresentano
il	fastigio Tommaso d’Aquino e Bonaventura. « Questa scienza era cattolica nel senso più pieno della parola, non solo perchè le era di norma e faro la verità divina infallibilmente custodita e dichiarata dalla Chiesa, ma anche perchè essa in continuo e legittimo progresso abbracciava la scienza di tutti i tempi, perchè comune a tutti i popoli raccolti nella IChiesa una e perchè si sforzava di riunire in una sapienza unica ogni verità naturale e soprannaturale».2
   Con profondo intelletto Raffaello non prese a rappresentare, nel suo quarto grande affresco parietale, tutti, anzi neanche i principali misteri e miracoli della rivelazione, che la teologia svela, ma si limitò al mistero dei misteri, al prodigio dei prodigi, nel quale si manifesta nel modo più efficace l’opera di grazia delle tre Divine Persone.
Il	titolo di Disputa del Sacramento dato a questo dipinto, che fa l’effetto d’una luminosa visione,3 led è il primo grande lavoro di Raffaello nella città eterna, non ha certo contribuito a facilitarne l’intelligenza.4 Qui non si disputa, qui non si contende; invece
   1	Intorno a Dante cfr Hettinger, Die Göttliche Komödie (2* ed. Freiburg 1889) 100.
    2	Tolsi queste idee dal magnifico discorso che Intorno al passato e al compito della scienza cattolica tenne il mio indimenticabile amico, il decano Heinrich, la terza festa di Pentecoste dell’anno 1876 a Franeoforte sul Meno in occasione della prima adunanza generale della Görres-Gesellschaft, stampato nell’annuario di detta società per l’anno 1870 (Köln 1877) p. 12.
    3	Crowe-Oav.vlcaselle II, 29. iCfr. Brandi, Die Renaissance in Florenz und Rom s 200.
    *	È giusta l’oiservazione di Müntz. Raphael 330: « En italien le mot disputa a le sens de discusäion aussi bien que celui de contestation » ; si può pure aggiungere che anche il senso originario di disputati0 nell’uso della lingua ecclesiastica è uguale a discursus. Nondimeno il termine è male scelto, poiché chiunque non sia Italiano pensa subito a disputare e a contendere. Ottime osservazioni contro questo nome di disputa si hanno presso Hagen 140 s.