Il Savonarola e il rinascimento. 1«7 del tutto impuri. Egli in genere non vuol punto sapere di un arte, che non sia al servizio della religione, e quindi flagella a sangue la rappresentazione del nudo, come impudica e corrompitrice, tanto più che i dipinti delle chiese sono i libri dei fanciulli e delle donne.1 Fortemente egli levò (la sua voce contro il naturalismo nell’arte religiosa, sebbene riconoscesse che lo studio della natura è il punto di partenza di ogni arte; egli consigliava gli artisti di badare più all’espressione e alla bellezza ideale che non alla perfezione dèlia forma. Egli cercò che fosse bandito dall’arte ogni lusso, ma anche qui generalizzò ed esagerò in modo punto corrispondente alla realtà. Vai vestite e ornate la Vergine Maria alla foggia delle vostre oortegiane e le date i lineamenti delle vostre amasie. E li giovani vanno poi dicendo a questa donna ed a quest’altra: costei è Da Maddalena, quello è S. Giovanni, ecco la Vergine; perchè voi dii* pingete le vostre figure nelle chiese, e questo è un grande dispregio delle cose divine. Voi dipintori fate male assai; e se vai sapeste come so io, lo scandalo che ne segue, certo noi fareste. Voi mettete tutte le vanità nelle chiese: credete voi che la Vergine Maria andasse dipinta in questo modo come voi la dipingete? Io vi dico che ella andava vestita come una poverella».* Il Savonarola tendeva invece verso concetti rigidi e severi al possibile. « Le figure dei santi debbono essere superiori alla solita natura e come tali rese tipicamente riconoscibili ; l’abito loro vuol essere grave e senza ornati e in armonia col tempo antico, nel quale vivevano ». 1 Bode 223. Cfr. MI’ntz, Le» Préeurseur» 227 ; cfr. p. 229 ss. e 237. (The il Savonarola non fosse nemico dell'artc l'ha dimostrato esaurientemente per l'rimo L. Gbuyer, Le» Illustration* dt» ¿critu de J. Savonarole publiée» cn Italie IÖ' et IC,’ titele et le» parole» de Savonarole »ur l'Art, Paris 1879. pPr. Inoltre Rio. De fArt chrétien II. 368. Fkantz II, 666. Hettner, Italieni»che Studien 143-153. Müntz in L’Art 1881, IV, 162 s. Ulmaxn, Botticelli 140 s. V. »nel» A. Reichen spero er. Zur •Charakteristik der Henai»»ance in Köln. YoTktzci-lunff 1881 nr. 347; Kraus-Sauer II 2, 278-282. Ibid. 17: « I/opposizione del S. nlla dominante corrente contemporanca, non seppe osservare i limiti del sano intelletto umano e s'infranse contro l'ostilità d’una generazione, ch’era già sulla via dello scetticismo ». E a p. 281, sintetizzando, Kraus dà questo giudizio : « Re-!*uto sbagliata l'attività politico-sociale del S. perchè per un verso fece troppo ■'Ttl concessioni all'elemento democratico e iter l'altro, col fantasma d'una teo-rr»zia repubblicana con (Tristo capo, commise l’errore di voler fondare sull'u-“re psichico rapidamente dilegnantesi d’un momento, un ordinamento politico, altrettanto va detto per ciò ch'egli volle per l’arte». Cfr. anche C. Amenhoven, • '/n'nzo de’ .1 tedici u. Savonarola in ihrem Verhältnis zur K un ut, in Kation XX « 1902 903». n.i 2S e 29. p. 438 ss., 456 ss. ; G. Gnerghi loc. cit 44-70; Steuthauser 'a llitt. pol. Bl. CXXXI, 405 s., 659 s. t senza valore la polemica, che scende • frasi immature, di Biermann (v. sopra p. 16® n. 2). * Da Sopra Amo« propheta e sopra Zaeharia, Vinegla 1544, f. 183-183'. Cfr. Vnj-AM I. 473, ed. ted II, 116.