182 Introduzione. tare ad un linguaggio affatto disdicevole a nn ministro di pace. Così egli per es. nella sua predica contro le tumultuarie assemblee popolari, di cui sì spesso abusavansi i Medici, i così detli parlamenti, uscì in queste parole: «Se quello volessi fare parlamento «arà dei Signori, gli sia tagliato il capo; se è altro sia rti-bello e confiscatogli tutti i beni. Quando i Signori voglion far parlamento, subito s’intenda non essere più Signori, e ognuno li possa tagliare a pezzi senza pecca». Era il 28 luglio 1495 quando il Savonarola si lasciò così trasportare dalla sua passione politica.* Quattordici giorni dopo la sua proposta veniva elevata a legge! Quando neirottobre. dopo la ritirata di Carlo Vili, i Medici fecero un tentativo di ritornare a Firenze, il Savonarola, col Crocifisso in mano, chiese la morte per tutti coloro senz i eccezione, che volessero ristabilire la tirannide. Tosto fu emanato un decreto che rinnovava la taglia sulla vita dei Medici conteneva quasi un invito generale alle armi.’ L’uomo, che faceva tali proposte e le faceva accettare, pretendeva poi per sè il diritto di essere il mediatore diretto della volontà divina anche in cose di pubblica amministrazione. Era suo scopo di trapiantare in Firenze una teocrazia come quella degli Ebrei al tempo dei giudici. Perciò l’idea religiosa si trasformò in politica e il principio monarchico fu soppiantato dal democratico sotto l’azione immediata della divinità: il Savonarola, qual nuovo Daniele, doveva comunicare al popolo di Firenze le risposte e ordinazioni divine. * « Firenze sulla fine del secolo xv non era in grado di tollerare a lungo una teocrazia di tal genere, nella quale in conclusione il Savonarola quale interprete della volontà divina costituiva l’ultima istanza, il principio monarchico, e si arrogava una tal quale infallibilità. Qui stava il pericolo anche per tutte le sue istituzioni di carattere ecclesiastico in Firenze.4 1 Ofr. 1n proposito Lucas 106. » vm am is. .ino, ass. s Mabobsse I, 181. * Frantz. SUxtux TV, SSs. Anche Brosoh (Ticultrhrx /.ritxrhr. far (JmcWpM* ìrixxrnxrhiift IT. 2BS1 fa notare l'impossibilità dì trasformare durevol mente Firenze in uno stato teocratico. Tìroscii sbaglia del resto quando asserisce ehe lo abbia mosso In dubbio l'ortodossia eattollea-romana del Savonarola, mentre Invece Un dalla precedente edirione lo ho indicato come affatto in«o»tenibili» l’opinione, ehe 11 Savonarola abbia esposto la dottrina luterana circa 1* giustificazione. Passa la giusta misura anche il giudizio di Armstrong (Faro-narrila ir.1): « As we look forward. It seems rather the apocalyptic preacher* of early Anabaptism that hawe a right to claim him as a precursor, than the Lutheran divines. His enemies actually accused him of holding the Fraticelli doctrine of Spiritual Poverty. This he directly denied, but he approached per. iotisly near 'Wycllfs theory of the Dominion of Grace, which was In popular estimation nearly akin to It».