Introduzione. Ferrara (Schifanoia) come le rappresentazioni nelle Stanze Borgia del Vaticano. Quella parte delle dottrine astrologiohe, che si riferisce ai figliuoli dei pianeti, trovò nell’epoca del rinascimento una espressione simbolica nelle così dette figure planetarie. Un tipo determinato di queste figure planetarie apparve appunto verso la metà del secolo XV. Sorto probabilmente in Firenze, esso ha compiuto un curioso viaggio passando dall’Italia ai Paesi Bassi e da questi in Germania, conservandosi poi fino addentro il secolo XVI.1 Il Giorgione in un suo celebre dipinto ha rappresentato tre astro-logi vestiti all’orientale, sotto la magica luce crepuscolare del declinante vespro diffuso sopra un paesaggio silvestre.2 Dapartedei circoli ecclesiastici non mancò opposizione all’astrologia, poiché la fede nell’onnipotenza delle stelle minacciava la libertà umana. Uno dei molti meriti dei predicatori di penitenza di quel tempo è d’avere avuto il coraggio di reagire energicamente contro l’astro-logia. Una condanna più sommaria di quella che inflissero a questo sconcio della superstizione un Bernardino da Siena, un Antonio * da Vercelli, un Roberto da Lecce, un Gabriele da Barletta non si può dare.3 Anche molti umanisti si dichiararono contrarii all’astro-logia,4 e Paolo II ne voleva interdire la pratica.6 Opera che fa epoca fu poi lo scritto diretto contro gli astrologi da Pico della Mirandola, il quale ad alta voce e con ogni fermezza si levò anche contro l’uso di dar rilievo unilaterale all’antichità classica.6 « Cerne sa — esclama questo grande impugnatore dell’astrologia — come sa l’astrologia incitare la speranza! Con quale sfrontatezza essa si associa al ciclo delle scienze [ Essa è la corruttrice della filosofia, contamina la medicina, e mette l’accetta all’albero della religione. 1 Ia‘ trasmigrazioni e le trasformazioni di questo ciclo di rappresentazioni sono esposte nello dotta dissertazione di I-iIppmasn, Die sieben Planeten (Pubbl. della società calcograf. intern, per l'anno 1895). * Ora in Vienna. Disegno presso Ià iIkk II, 497. Un’altra spiegazione del quadro dà Wickuoìt: vedi Kunsthist. Sammlungen de* Kaiserhauses I (Wien 1899). Ss. (ìì'okmann 222-224. Rob. «a ¡Lecoe se la prendeva specialmente contro l'alchimia : Qua drag, de peecalis 122. A'a qui menzionato nuche Savonarola come oppugnatore della superstizione, cfr. Geff