1066 Appendice. se 11011 di vederla felice et fruirla longo ¡tempo. Dela partita dele predette madonne veramente V. Sta non ha da dolerse del signore mio ne di me, perchè giunta la nova de la grave infìmnita del signore Angelo madama Ha[driana] et donna Julia deliberaveno per ogni modo alhora )>;! r tir se, ma noi cimi orane efficacia cercamo dissuaderle cuni dirgli ehera meglio expectassero la mente de V. B., senza licentia delaquale per niente doveanse partire; ma tanto era el dolore et il desvderio haveano vederlo vivo, che ninna persuasione era efficace ad retenerle; tandem cuni suprema difficulta io feci che almancho expectorono tanto ♦he se mandò et ritornò un cavallaro de Capodemonte et questo pur feci per mettergli tempo da mezo, sperando che per questo el dolore et tale desvderio se havesse ad reprimere alquanto. Gionto el cavallaro et inteso «1 pegi or amento, non valse persuasione, non rasone, non preghere che Tolsero per ogni modo subito montare a cavallo et venirsene oontra ogni voi unta del predetto signor mio et idi me. Et de tutto ne fò solo «•asorie la tenereza gli portavano et lacerba pena sentirono de ta'.le perdita, che veramente se non mi fosse -stato prohibito anclior io era necessitata ad largii compagnia. Po essere certa la Sta V. che io ne ho sentito cordiale displicentia et summa amaritudine, si per la grande perdita de uno tale signore, el quale liavea iin loco de bono fratello, isi etiam per la partita loro, la quale me dispiaceva precipuamente per essere .senx.i saputa et volunta de V. B. et per essere io mancata deliamorevole et dolce loro consuetudine; tutta volta de la deliberai ione de altri io non ho liberta alcuna ; epse me possono essere veri testimoni chio non sum inanellata in alchuna parte per intertenerle. Suplico adonque la non voglii del signor mio ne di me pigliare alcuna mala impressione ne bàvere a sdegno da noi quello che non è stato nostra colpa. Me dole cordialmente dela infirmita del rm0 mons. cardinale Farnese et de madonna Julia, et prego di continuo N. S. Dio li reduca per sua clementi« ad bona convalescentia, come io spero per la presta et bona provisione gli ha fa età V. Sta. Per li meriti dela gloriosa nostra Donna presto1 presto1 seranno liberati. Del bene stare dela persona depsa non poterla starne più laeta et contenta chio me facia, perche da questo omne mio tiene et speranza dependono: cussi Dio et la gloriosa nostra Donjia me conceda gratia intendere el medesimi di continuo, et cussi immortalmente la rengratio la se sia degnata darmene aviso. Similmente de quanto la me significa de essere stata ad colloquio col sermo re Alphonso et me congratulo grandemente deloptima satisfactione la ne ha reportata. Così Dio permetta aluno elaltro vit toria contra chi pensasse de disturbar (La quiete et unione fra epsi. Che le cose di Colonnesi se accordino non reputo essere se non ad proposito si de loro, si etiam de Y. Sta, a la quale di continuo prego Dio gli conceda prosperità in omne suo desvderio, et ali suoi sani issimi pedi devotissimamente me raccomando. Pisauri XXYII iulii MCCOOLXXXXIIII. 1 Sottolineato nell'originale.