t.a «disputa». È precisamente il medesimo Cristo che si mostra lassù in oielo e quaggiù sulla terra come Sacramento. Lassù tutto si stringe attorno al Figliuolo di Dio fatto uomo e glorificato nella sua forma passibile. Tutto al resto, compreso lo stesso Iddio Padre e lo Spirito Santo, non vii sono che per ragione del Figlio. Ma quanto è al di sopra, mostrasi anche in basso ; il divario sta solo in ciò, che sulla terra il gran mistero è velato essendo oggetto di fede ; sotto un segno visibile è nascosta l’intera vita celeste. Ma in questo pegno si contiene quel medesimo che sta su in alto, cioè il Figliuolo di Dio fatti uomo e in forza dell’unità della natura divina anche il Padre e lo Spirito Santo e con essi tutta l’assemblea degli angeli e dei santi. Così dalia disputa irradia verso chi la contempla la più sublime e più bella unità; in alto la glorificazione d’ogni amore e d’ogni vita dell’antico e del nuovo testamento nella visione del Dio Uno e Trino; in basso la glorificazione d’ognd scienza e arte per mezzo della ferma fede nella presenza reale del Redentore nel Santissimo Sacramento. In tal guisa tutte le potenze del cielo e della terra convengono e si muovono armonicamente intorno all’unico vero centro: tanto al di sopra, che al di sotto del firmamento si aggirano tutte le acque della vita, come Dal centro al cerchio, e si (lai cerchio al centro Movesi l’acqua in un ritondo vaso.1 Di nessun’altra opera di Raffaello esistono tanti studii preparatorii e abbozzi come della disputa: i celebri cartoni di Oxford, a Chantilly, di Francoforte sul Meno, di Vienna ci fanno vedere con quale diligenza e coscienziosità egli preparasse la grande composizione e come con infaticabile lavoro la cambiasse e la correggesse prima di chiamarsene soddisfatto.2 Soltanto studii preparatorii di questa fatta offrono la possibilità di dare uno sguardo alla storia dell’origine degli affreschi della 1 Dante. Farad. XIV, 1-2. 2 Raffaello si attenne sempre fin dal principio al concetto fondamentale del quadro; vedi (Springer 138 s. (2* ed. I, 215 s.), il quale discorre in modo eccellente degli abbozzi e stndii per tutti gli affreschi della Camera della (Segnatura. Cfr. anche Müntz, Raphael 320 s. (2' ed. 335 s.), dove si hanno parecchie riproduzioni. V. inoltre Grimm, Raphael 304 ss. e Fi sdii ur, ita Jahrb. der pretini. Kunst sanimi. XLI (1920), 88 s. Da rassegna pili completa degli schizzi la dà il catalogo di Windsor del Rulanu, Oxford 1870. Cfr. Koopmann, Raffaelstudien,2 Marburg 1895 e Firciiel. Raffaels Zeichnungen, Strassburg 1898. Sul sonetti amorosi di Raffaello, che trovansi nei fogli degli studi per la Disputa, vedi Müntz, Raphael (2* ed) 360 s. e Fagan, Raffaele S., his Sonets in the British ìlush.. London 1884. (Con argomenti decisivi F. Heumanin rigetta l’opinione recentemente espressa da AVilpert. che nella Disputa Raffaello abbia preso il sistema della disposizione a zone dal celebre affresco del Giudizio universale di Cavallini a S, Cecilia in Trastevere ; v. Kimstcronik N. F. XXII, 509.