L’usura. questo stato di cose non che migliorare peggiorasse, risulta dalle prediche di Gabriele da Barletta (1470), di Roberto da Lecce e di Michele da Milano. Quest’ultimo ci dà un elenco completo di contratti e d’affari frodolenti, cercando di spiegare in quel suo modo personale, i termini proprii dell’arte. 1 V’è una lunga serie di prediche di questo Michele, le quali si occupano del commercio doloso e del peso adulterato. - Una delle prediche di Gabriele da Barletta dà nella forma violenta che lo caratterizzava il seguente dialogo: Cittadino, sei tu cristiano? — Sì, padre, battezzato in questa e questa chiesa. — Che fai tu? — Esercito usura. — Oh, se gli abiti della tua donna fossero messi sotto il torchio, ne sprizzerebbe vivo il sangue dei poveri! ».11 Già da questi passi risulta chiaro, che non erano affatto i soli Giudei che in modo inaudito dissanguassero il popolo: i cristiani-giudei esercitavano l’usura in una misura molto più intemperante degli stessi giudei, come ebbe a lamentarsi fi magistrato di Verona. 1 Per quanto i predicatori inveissero in ogni luogo contro l’usura, e in alcune città, come per esempio a Piacenza, vigessero le pene più severe, come il rifiuto della santa Comunione e della sepoltura ecclesiastica,5 pure il male non accennava a cessare. Naturalmente esso mostravasi più maligno in quelle città, che1, come Firenze e Venezia, erano centri di commercio, specialmente di traffico monetario. Tutti i patriotti e scrittori della città deTArno, i suoi oratori e legislatori menzionano in prima linea e come un male principale e fondamentale la usura. Documenti autentici mostrano che qui non trattasi punto di esagerazioni rettoriche: un interesse del 30 per cento non era punto cosa straordinaria.0 Nel 1420 fu proibito ai pignoratarii di esigere più del 20 per cento, ma non per questo le cose volsero in meglio. Dieci anni dopo fu presa un’altra strada e si cercò di mettere un freno agli usurai cristiani col permettere agli Ebrei di riscuotere il 20 per cento. Tutto 1 'l'iirn ebraica in Italia ofr. IIoi-zapkel. Die Anfiinge der Monte» Vietati», Miinchen 21 ss.: l’articolo ili A. Br/io sulla Madonna della Vittoria, in l’m lióri uni 1899; G. < il'Mimmi, (ìli ebrei a Hrindixi e a Lecce, Torino 1900. Sull'azione dei predicatori contro l’usura e il inale ebraico v. anche IIefkle. tler hi. H crii li arti in roti Siena 48-53. * Gì’demani? 24T>. - Mieli, iir Meiuola.no. Sermone», l’arte II, u. SI e tutta la terza parte. Y anelie Iion, t)k Ijtio. Qua lira ij. VI, 2T>2) si riscuoteva anzi allora in Italia lino al 70 e so per cento. A Piacenza al tempo di Berna iiliuo ila Feltre il 40 per cento era cosa comune. Vedi Wadmng XIA', 4SI.