844 Libro III. Giulio II. 1503-1513. Capitolo 7. lingua latina e in tono solenne come in un concistoro. Poi in italiano espresse il desiderio che al duca di Urbino venisse conferii > in perpetuo il vicariato di Pesaro. Dopo ciò colle lacrime lagli occhi impartì ai cardinali che pure piangevano la sua benedizione. 1 Pieno di coraggio, con rara fortezza di spirito, l'infermo attendeva la sua fine.2 Si rifiutò di soddisfare altri desiderii di suoi congiunti avendo dinanzi alla mente il solo bene della Chiesa. All’ultimora i famigliari porsero al pontefice una bevanda d’oro diluito, dalla quale un empirico di quel tempo si attendeva un effetto infallibile.8 Tutto coraggioso e sereno, nella notte dal 20 al 21 febbraio del 1513 Giulio II rese a Dio la sua anima forte.4 La salma venne subito esposta in S. Pietro e quindi composta presso le spoglie mortali di Sisto IV. Si racconta che vi accorse una moltitudine immensa di popolo, la quale, come dice un testimonio oculare, rese al defunto pontefice tali onori come se si trattasse del vero corpo di S. Pietro 5 « Roma ebbe coscienza che un animo regio aveva esalato lo spirito ».6 « Da quarant’anni che vivo in questa città — scriveva nel suo diario Paride de Grassis — non ho ¡mai visto una folla così straordinaria al mortorio di un papa. Tutti, grandi e piccoli, vecchi e giovani, volevano baciare 1 Paris de 'Chassis presso Raynald Ì1513. n. 7-8 e Gattictts 434-435 * lettera del cardinale Gonzaga del 20 febbraio 1513. Archivio Gonzaga in Mantova. Lettera dell’agente mantovano arcidiacono Alessandro di Gabbi" neta del 20 febhraio 1513 presso Luzio, Isab. di fronte ecc. 207 s. Luzio, F. Gonzaga 51. * Acta consist. f. 87t. Archivio concistoriale. Il Testami-1 tum lutti papa e negli Acta Tornio. II, 102-198 sta in parte in opposizione diretta a quanto dice il de Grassis ed è certo fattura posteriore. Nemmeno il lui!-'■ discorso in Bernaldez II, 442 s. è autentico. Anche A. Ferroxus, l'ita Ludovici XII, abbellisce le ultime parole di Giulio II senza attenersi alla storia, ci» thè non ha osservato il Gi'ettée Vili, 124 s. Per la critica del Ferroxus >'fr-in generale Ranke, Zur Kritik 140 s. 2 Relazione veneziana del 21 febbraio presso Brosch, Julius II, 363. ila Saluto XVI, f. 4. |Ofr. anche Senarega tìlS-619 e Lrrzio, ¡F. Gonzaga 51. Il rar‘ dinaie Gonzaga nella * lettera del 20 febbraio, narrato il congedo dai Cardinal'’ scrive: « Ad pianger mi eomoveva vedendolo propinquo alla morte, ma di essa morte niente sbigotito, anzi constante et forte verso J)io nostro salvatore et cui» la grandeza del animo suo provedere ad tutte quelle cose che m simili e"*1 cominuncmente sono ncgleeti or ero obliate da ehi si trova nelo extremo d< I'1 vita sua. 8. Bn- vede, ode, intende, parla, ordina, dispone, et provede come *< fusso nel maggior vigore et sanita di corpo che mai fusse. niente e cornino**"-quantunque se veda morire. lArchivio Gonzaga in Mantova». 3 V .le relazioni mantovane in Gregorovius Vili3 107-108 e Litzio. F. Gon zaga 51. __ 4 Oltre a Paris de Grassis, ed. Dollinger 432, cfr. Sanuto XV. 557,^■ le memorie sincrone in Gori, Archivio IV, 244; Lettres de Louis XII, f> e * ,4cia consist. loc. cit. Archivio concistoriale in \ a tic an "• i V. la relazione di tSt. Gadio del 3 marzo 1513 (Archivio G o n z a „ •' in Mantova) nel nostro tomo TV 2. « Gregorovius Vili® 108.