Eccessi del Savonarola. 477 Ancor più grave di queste espressioni fu ciò che il Savonarola si permise nell’ultimo giorno di carnevale. Celebrata prima una Messa nella chiesa di S. Marco e distribuita la comunione ai suoi frati e a molti laici, salì sopra un pulpito eretto a bella posta dinanzi alla chiesa recando seco il SS. Sacramento e colla più terribile eccitazione pronunciò queste parole : « 0 Signore* se io non agisco con piena sincerità d’animo, se le mie parole non vengono da te, fulminami in questo momento».1 «0 voi sacerdoti — gridò dal pulpito il Savonarola il 1° di marzo — voi avete sorpassato i pagani, levando tanta opposizione e movendo tale persecuzione alla verità e alla causa di Dio. 0 figli miei, ora egli è manifesto, essi sono peggiori dei Turchi. Ora noi dobbiamo lottare contro i malvagi, come i martiri contro i tiranni. Voi cattivi combattete questa causa come i pagani; scrivete a Roma, che questo frate insieme ai suoi combatterà contro di voi come contro Turchi e infedeli». «È giunto un breve da iRoma, nel quale, è ¡vero, io son designato come un figlio di corruzione. Scrivi loro così: colui che tu chiami con tal nome, dice ch’egli non tiene nè ragazzi nè concubine, ma predica il vangelo di Cristo. I suoi fratelli e le sue sorelle spirituali e tutti quelli che ascoltano la sua dottrina, non vanno dietro a tali lacrimevoli cose, ricevono i sacramenti e vivono onestamente. Tuttavia come Cristo stesso, noi vogliamo anche adesso cedere alquanto all’ira, e perciò vi dico, che non predicherò più su questo pulpito, a meno che non mi venga imposto da coloro, che vogliano una buona 'vita. Io predicherò in S. Marco, tuttavia per soli uomini, non per le donne: così richiedono le circostanze».2 Nessuno più degli accaniti nemici del Savonarola gioì di questo suo favore provocante,3 mentre i suoi amici vennero a trovarsi nel più penoso imbarazzo. L’inviato fiorentino in Roma non sapeva 1 Vii,Lari II-', 83«., secondo Burlamacchi 115 s. 11 Landucci, che descrive Questa scena terribile, aggiunge queste parole (p. 163 M. Herzfeld I, 221) : « Eravi venuto grande popolo, stimando vedere segni : e tiepidi si ridevano e facevano !>effe e dicevano: Egli è scomunicato e comunica altri. E benché a me e’ pareva errore, ancora che gli credessi; ma non volli mettermi mai a Pericolo andare a udirlo, poiché fu scomunicato». 2 'Savonarola, Prediche sopra l’Esodo f. 52 s., 63. Meieb 146. Tuttavia nei sabati Savonarola predicava per le donne. Lucas 287, 294 s. 3 Io torno anche ora a ripetere questa espressione ed osservo, per coloro che rui hanno accusato d’aver giudicato troppo duramente e aspramente il Savonarola, che altri si sono espressi di gran lunga più duramente. Un critico posato come il Dr. Cabdaitns (Alte und Neue Welt XXXII, 534) riguardo alle Prediche del Savonarola della primavera del 1498 così osserva : « Egli infuriava sul pulpito in un modo che confina colla pazzia ». Delle prediche nella quaresima del 1498 Lucas tratta a p. 2S5-293 sotto il titolo The declaration of war p. 288).