100 Introduzione. dei novellieri e dei predicatori, poiché questi esagerano e generalizzano quasi senza eccezioni. Da tali fonti non si possono dedurre che conclusioni malsicure e fallaci ;1 ma che allato ai buoni elementi ancora abbondanti la società italiana del secolo xv ne offrisse anche moltissimi di cattivi, non soggiace tuttavia ad alcun dubbio.2 Insieme alle cause di carattere generale hanno qui influito in modo perniciosissimo anche la letteratura e il teatro. Soltanto ai dotti era accessibile la letteratura pornografica d’un Beccadelli, d’un Valla, d’un Poggio e dei loro innumerevoli seguaci : il veleno veniva sparso in vastissima scala mediante novelle e commedie scritte in lingua volgare. Alle novelle del Boccaccio, ripetutamente stampate nel quattrocento (la prima volta da un ebreo) tengono dietro le produzioni ancor più oscene di un ser Cambi, di un Masuccio, di un Gentile Sermini, di un Francesco Vettori, d’un Bandello e di altri. Il tema prediletto di questi novellieri sono le relazioni sessuali nel loro crasso verismo e insieme le denigrazioni del matrimonio e della famiglia. Mariti sempliciotti vengono ingannati e imbrogliati, i gelosi malgrado la loro vigilanza; preti e frati seducono e ingannano la gente venendo poi essi stessi truffati e puniti. Ovunque si manifesta la tendenza di scolpare l’adulterio, di glorificarlo anzi, purché esso si compia con una certa furberia e scaltrezza.4 Come presso i campioni del Rinascimento falso, pagano, così anche qui il libero amore apparisce siccome l’ideale cui si deve aspirare. Il Pontano diceva apertamente che la moglie deve chiudere un occhio sulle relazioni del marito colle domestiche.5 Anche i poemi romantici di un Boiardo e di un Ariosto dovettero esercitare una grave efficacia sulla morale. Nell’epopea caval- » Ofr. le osservazioni molto degne di attenzione, sebbene qua e iti forse troppo spinte, di Wotkk nel Programma su Ercole Strozza (Wien 1892) 11 s. e in Allgcm. Zeitung 1896, nr. 20 Udì. Come Wotke si esprime anche il Scnul^ riiEiss in Allgetn. '/.• ilung 1892, nr. 301 Hcil. (fr. anche Hahkk, Zur Kri-tik 153 * Areh. slor. Hai. 4 (Serie 11, 288 s. Gasi>ary 11, 452-453. Grant in Iti* Xatlon IV, 482 s. e su ciò Geiger in Zcittchrift fiir vcrglcich. Lit.-Oe*ch. N. Serie II, 250 s. .Sulle donne italiane del Rinascimento, la loro buona qualità In generale vedi Rodocaxachi, La fannie Ualicnne 206-274; T amassi a. Iai famiglia itai. 190 ss. » Ofr. per un determinato territorio Belgrano 422 s., 453 s. Per quanto i predicatori spesso esagerino, pure alcune delle loro testimonianze sono troppo precise e degne di fede. <’fr. per es. ficrnione* de Sancii» di Gahr. Barletta. 12. 5 Hofmann, Barbara con Mantua 25. 11 Dccamcrone del Boccaccio trova vasi persino in mano dì donne; vedi Mai. Spicil. IX, 616. Circa la diffusione dei libri cattivi efr. fra l'altro i Sermone» di Oabr. Barletta, 13. * Off. il nostro voi. I, 6. n. 3 e n. 4 (ed. 1931) e la letteratura speciale Ivi indicata. V. anche Dandolo, Secolo (li Leone X. II (Milano 1861). 155s.: Flamini. Cinquecento 355-366. 5648. ; d'Ancona e Bacci, Manuale li, 492 ss. : Lrzio-HENIER, Colt, c rela:. MI.