4. Carlo Vili in Roma e Napoli. La lega santa del marzo 1495. Fuga del papa. Ritirata dei Francesi dall’Italia. Nel giorno di S. Silvestro dell’anno 1494, dichiarato fausto dagli astrologi, Carlo Vili si accinse a fare il suo ingresso nella città eterna. Per ordine del papa gli mosse incontro di buon mattino il maestro delle cerimonie Burcardo per disporre lo formalità del ricevimento. Questi incontrò il re presso la piccola città di Galera, il quaJle gli dichiarò che voleva entrare senza pompa. Ai deputati della cittadinanza romana che trovavansi insieme al gran maestro delle cerimonie, Carlo non diede che una breve e insignificante risposta. « Il re mi fece cavalcare a suo fianco — racconta Burcardo — e durante tutto quel cammino di ben quattro miglia non fece che tempestarmi intorno alle cerimonie d’uso, al Papa, al Cardinal Cesare Borgia e su altre cose, di modo che appena potevo rispondere adeguatamente a tutto».1 Presso Borghetto il re fu salutato dal cardinale Sforza, presso Ponte Molle dal Cardinal Cibo. A Porta del Popolo furono consegnate al gran maresciallo del re le chiavi di tutte le porte della città. L’entrata delle truppe durò dalle 8 pomeridiane fino alle 9 di sera. La via Lata, l’odierno Corso, fin dall’imbrunire rischiarata con fiaccole e lampade, era gremita di curiosi, di mezzo ai quali sentivasi ii grido di: Francia, Colonna, Vincoli (cioè Giuliano della Rovere). Alla testa dell’esercito francese marciavano in lunghe file gli Svizzeri e i mercenarii tedeschi : figure piene di forza che a passo misurato secondo lo squillar delle trombe si avanzavano in perfetto ordine. Il loro vestito era corto, a varii colori e bene aggiuntato alla vita; alcuni avevano pennacchi sugli elmi. Questa su- „ 1 Bttbohabdi, Diarium II, 210, (,C0lani) I, 558 s. Geiger, Buroardus 148 s. s asu do, Spedis. 163 s. I preparativi pel ricevimento di Carlo in Koma costa- lo 500 fl or. a mH de cam. * Exitus 527, f. 192. Archivio segreto pontificio.