Istituti per ¿rii infermi e i poveri. 51 cordia,’ del loro eroismo in faccia alla morte e dell’adempimento continuo, indefesso della loro missione ».1 Ma il pensiero dei morti non faceva dimenticare i vivi. Tutte e sette le opere di misericordia, come sono rappresentate negli affreschi di Raffaellino del Garbo nell’oratorio di S. Martino della congregazione dei Buonomini a Firenze e nei celebri bassorilievi in terracotta dell’Ospedale del Ceppo in Pistoia, ■' venivano messe in pratica. I cenni finora dati hanno mostrato come in tutta l’Italia fosse invalso il costume presso tutte le varie corporazioni di fondare svariati istituti per i bisogni corporali e spirituali dei loro membri. Con le maestranze e le confraternite hanno poi sempre gareggiato in opere di carità anche i conventi e i municipii, come poi generalmente il clero, la borghesia e la nobiltà si diedero scambievolmente la mano nelle loro opere di beneficenza. Ovunque nel medioevo erano sorte case per orfani ed asili per bisognosi vagabondi ; 3 tanto le grandi come le piccole città con pie fondazioni di ogni genere si proposero il compito di lenire le umane miserie sotto qualsivoglia forma potessero manifestarsi. Non poche fondazioni ebbero certamente molto a soffrire nelle procelle dell’epoca. Le straordinarie calamità del secolo xv richiedettero da tutti i maggiori sacrifici, che vennero affrontati quasi senza eccezione. In maniera eccellentissima era organizzata nella maggior parte dei luoghi la cura per i poveri e raro è che nella descrizione deile numerose epidemie non s’incontrino delle notizie intorno a ciò che la cittadinanza in tali tempi di calamità ha fatto a prò delle classi indigenti. Veniva provvisto secondo le forze per l’alloggio, il vestito, il buon nutrimento e l’assistenza medica, e questo ramo della pubblica sollecitudine era affidato ad organi speciali. * Ammirabile al pari del numero straordinario delle fondazioni di beneficenza e di mendicità è la loro varietà e l’eccellente arredamento. Si hanno case di mendicità, come per es. il deposito di mendicità in Lucca, fondato nel 1413 dal ricco Paolo Guinigi, che sono veri palazzi. Con attività infaticabile si fondarono soprattutto e si ampliarono grandi fabbriche ad uso di ospedali, che sono un vanto speciale del secolo XV. * H0R8CIIKLMANH nell'articolo sulle epidemie pestilenziali nr. 170. citato sopra a p. 7 n. '1. <'fr. Hiamìii. I.n compagnia iUUii .U incricordia ili Finn Hrc-n» lSTió. » Ctr. Mi'.vr/ II. 407. 4 n. "1. 3 (ìfr. ILT.JÌKR. Volkticirltchaftl. Angchauungcn Antonimi rmi Fiori n; 1!U. * Nelle notizie date «pii sopra se^uo I'kkki.man.v. (icffcull. flixiinilhi-itup/tcìji-ut llalicn in Vicrtcljahr**chrif1 far (¡cminilhciliiplttge XI. 17S. * "fr. anche I ij.nuc 182 ss. In generale vedi J. 1». Kirsch, l)cr barmht rzige ChrUtu* in icr miltchil-Icrl. Kirche, in Bayr. Carita»-Bl. 1000. 1 ss., 43 ss.. Sfi ss.