Ì Francesi riprendono le operazioni di guerra. 773 ang se ne andò via al grido di: Viva l’imperatore, viva la rancia, viva i Bentivoglio! Non fa meraviglia che in Bologna i spargesse la voce, che il papa verrebbe preso alla gola dalle po-i ?nze, citato avanti a un concilio e deposto dalla sua dignità.1 Le minacce del Lang non erano state vane parole poiché ora i Francesi riaprirono subito lo operazioni di guerra, ch’erano state '.spese durante i negoziati.2 Ora si vide come la morte dello haumont seguita l’il febbraio fosse stata una fortuna. Questi veva lasciato cadere Modena nelle mani del nemico, a Bologna ! on era giunto abbastanza a tempo e non aveva saputo liberare tirandola dall’assedio. Dopo la sua morte prese il supremo comando il vecchio Trivulzio. Questo generale d’alto talento consisto subito Concordia e marciò su Bologna. Giulio II, come ebbe sentore, corse subito al campo per spronare i suoi generali Ila pugna. Egli voleva fermarsi la prima sera a Cento, ma gli invenne sostare a Pieve, perchè i 1000 soldati accampati a Cento on volevano partire di là prima di aver ricevuto il loro soldo. Di ■ò incollerito, il giorno appresso rifece il cammino di Bologna, ra però evidente che qui non poteva restare, se non voleva correre un’altra volta il rischio di esser fatto prigione dei Francesi. rese pertanto la risoluzione di andare a Ravenna. Prima di partire convocò il consiglio dei quaranta, espose loro i benefizi di cui •ologna andava debitrice alla Chiesa e li esortò a rimaner saldi ’iella devozione verso di lui. Poiché questi promisero fedeltà inalterabile, Giulio II si lasciò indurre ad affidare alla cittadinanza la '• ustodia delle mura e delle porte.3 1 Paris de Grassis, ed. Frati 272. Brosch loc. cit. H. Widmann, Zur ^curteilung des JSalzburger Erzbischofs Matth. Lang. in Mitici der GcscIIhcIi. /• Salziurger Landeskun.de LTV (1915), 105 ss. cerca di difendere la condotta del Lang col papa. 2 Circa un progetto, finora ignoto, formato dal papa verso la (fine d api'ile, '• ’""dentare l’eserci'to francese tagliando la diga del Po presso Sermide e Felo-m'Sa, nia ehe fu scoperto prima e frustrato, cfr. il materiale prodotto da Luzio d'Este di fronte ecc. 00ss.), che osserva (p. 63): «L’episodio è veramente degno di papa Giulio: la cui figura michelangiolesca di Mosè acquista Gaudioso rilievo da questo tentativo fallito di far sommergere per la salvezza ‘•'Italia nelle onde