Venalità delle cariche pontificie. 309 anche la colpa circa un permesso che pretendevasi aver concesso Innocenzo Vili ai Norvegesi di offrire cioè il s. Sacrificio della Messa senza vino.1 La lega d’impiegati pontifici per la falsificazione delle bolle getta una luce viva sulle condizioni morali alla corte pontificia, dove Franceschetto Cibo dava un pessimo esempio. La penetrazione nella Curia di elementi cattivi fu resa anche molto più facile dal progresso che allora fece la venalità degli impieghi. Lastraordinaria penuria di danaro, causata del resto in parte da spese di lusso e da troppa negligenza, con la quale Innocenzo Vili ebbe a lottare durante tutto di suo pontificato,2 come anche l’usanza universale dell’epoca,3 possono spiegare bensì, ma non iscusano affatto questo modo di procedere. Nella bolla, colla quale veniva elevato da sei a ventiquattro (o anche trenta) (il collegio dei segretarii, viene apertamente addotta come motivo di questo provvedimento la ristrettezza delle finanze, la quale condusse persino a fare impegnare la mitra del pontefice.4 I nuovi e i vecchi segretarii (tra quest’ultimi Gasparo Biondo, Andrea da Trebisonda, Giacoimo da Volterra, Giovanni Pietro Arrivabene e Sigismondo de’ Conti) portarono insieme ('2400 fiorini d’oro ed ebbero in cambio certi favori e delle quote o 20 ottobre 14S9 per la storia della falsificazione d’una bolla dati in Quellen «• Forsch. z. Gesch. des Dominikanerordens in Deutschland 'IX, 'Leipzig ¡19113, 30 ss., 38 ss. ; la p. 39 ss. il testo della bolla falsificata. 1 Contro questa notizia di Raphael Volaterranus (Geogr. I. VII) vedi Aschbach, Kirchenlexikon III, -±0(1 e Tripefi, Religione e storia o tre pontefici e tre calunnie, Roma 1872. 2 Ofr. Cappelli 52. ¡Cecconi, Coccolino Gtizzoni 140, 194 s. Müntz, Les ai'ts 38 ss. La Tiare 65-66, 81-86. Gottlob, Cam. ap. 206 s., 213, 262; ibid. 232 s. «rea le spese assorbite dal conflitto con Napoli. In moltissimi brevi si lamenta la opprimente scarsezza di danaro. Cfr. Hist. Jahrb. VI, 455; * breve a Bologna del 2 agosto 1480 (Archivio di iStato in Bologna); v. anche * Lib. brev. 19, f. 392, 406, 414. Archivio segreto pontificio. Un documento intorno ¡ai rapporti dei Fugger con la corte pontificia nell’anno 1487 in Mittheil. d. Vereins f. Gesch. von Nürnberg 1890 e ln Zeitschr. f. Gesch. Schlesiens XXVIII, 297. £Per 1 bisogni della Curia romana venne riscossa nel 1487-88 una decima dal clero in ItaUa. Della riscossione della medesima nel Milanese fu incaricato Giacomo Gherardi, che a causa del negozio napoletano stava alla corte milanese, ed ebbe ad occuparsene fino al 1490; vedi Cautist, Dispacci Lvm-Lxm, clxix. >Su Firenze, ove il Gherardi trattò nell’ottobre 1487 con Lorenzo sulla decima, cfr. ibid. p. 22 s. ' Ofr. Burckhardt, Cultur is, 48. 4 Bull, v, 330 ss. ; anche in Ardi. d. Soc. Rom. di st. patr. XII, 15-36!. Per Questa bolla, del 31 dicembre 14S7, cfr. Laehmer, Mon, Vat. 458 s. ; Richard, Origine« 68 s. ; v. Hofmann, Forsch. I, 153 ss. ; II, 465 (cfr. Göller in Theol. Revue 1919, 157).