Il Pinturicchio e il Mantegna al servizio di Innocenzo Vili. 270 rati.1 In questa somma si comprendono certamente le spese per la decorazione pittorica della villa, la quale per la magnifica vista ( he offre di Roma e dei dintorni dal Soratte fino ai colli albani i bbe il nome di Belvedere. Oggi pure nei merli di Belvedere si vede l’arme d’Innocen-’■'> Vili. Le pitture, colle quali il Mantegna decorò questa villa pacale, sono completamente perite, quelle eseguite dal Pinturicchio ono invece almeno in parte superstiti.2 Secondo il Vasari, il Pin-iricchio, per desiderio del papa ornò le pareti della loggia del belvedere3 con vedute di città, fra cui Roma, Milano, Genova, Firenze, Venezia e Napoli, «nellla maniera dei Fiamminghi», il he, come cosa fino allora sconosciuta, gli procurò molta lode. Oltre i ciò il Pinturicchio, stando al medesimo storico, dipinse in Belvedere anche un affresco rappresentante la Beatissima Vergine.4 Il fatto che Innocenzo Vili riconobbe il valore speciale del Pin-uricchio per il paesaggio, ci fa apparire ingiusto il giudizio non li rado proferito, che al papa mancasse affatto il senso artistico.11 La distruzione di questi affreschi6 sarà ognora sentita come una lolorosa perdita. Oggi rimangono ancora le scene delle lunette 'otto la volta dell’antica loggia, arme e divisa del papa, putti che scherzano con pavoni o tengono istrumenti di musica e mazzi di fiori. Anche nelle altre duo stanze della costruzione di Innocenzo VIII si sono salvate fino ad oggi le pitture delle lunette e le iecorazioni del soffitto, in verità fortemente ridipinte: le lunette, certo di mano d’un collaboratore del Pinturicchio, hanno mezze *'Kure d’uomini con rotoli di scritture (profeti, apostoli, artisti e scienziati ?), invece i cassettoni del cielo mera decorazione.7 1 Ixkkhslra 279. Arch. st. dell Arie IV, 458 s. ; cfr. Jahrb. d. deutsch. or Ih ¿1 „1 Inxtitutu V, Ile MttKTZ, Li'* art» 77 ss. 2 Vedi Giorgio Bernardini. Le pitture nell'appartamento d'Innoccnso Vili 1,1 Belvedere in Vaticano, in Rassegna d'arte XVIII (1918), 185-199. 3 III sostanza l'attuale Galleria delle statue. 4 Ofir. Vasari, Vite III. 498; Vkrmiolioij, ìtem. di Pintur., Perugin 1837; I'kowb-ì'avaI-cakìxi.k IV, 275 s. ; SdìMarsow, Pinturicchio 27 s., 9Xs. ; Stkin-wan.n, Pinturicchio 32 s. ; Ricci. Pinturicchio 85 s. e l’articolo eit. di Bernardini. 5 Fa un ih/ meraviglia la predilezione d’Innoeenzo Vili per I arte fiamminga (cfr. sotto p. 282. Io ardirei di proporre la congettura ch'egli abbia avuto ngio di conoscerla da vicino nella commerciale città di Genova. * È probabile che se ne siano conservate delle porzioni sotto 1 intonacatura '■•'Uodicrna Galleria delle statue. Almeno il Iliooi ne ha accertato delle tracce In vari! punti: v. It/umcf/na (Varie XVIII, 180. 7 In una delle due stanze il Taja vide nella cappa del camino l’arme di *'¡ulio li sostenuta da due deliziosi putti attribuiti alla mano maestra di Bat- tello stesso e dei quali uno s’è salvato nell’Accademia di S. Luca. Bernardini i‘a pubblicato, loc. cit., tutti i resti più rilevanti di queste pitture.