Lavori a Castel S. Angelo e altrove. 623 una convenzione assicurò a sè la proprietà di tutti gli oggetti che venissero in luce nel fare gli scavi.1 Tale precauzione, che depone in favore del crescente interessamento per gli avanzi dell’antichità, si riconobbe poi assai legittima poiché negli sterri venne alla luce il busto colossale di Adriano, che oggi adorna la Rotonda del Vaticano. Nell’interno dell’edificio venne costruita una nuova scala che sale dolcemente, dei magazzini militari, una cisterna, serbatoi speciali per 22.000 litri d’olio, pozzi per riserve di grano e cinque prigioni sotterranee. Delle medaglie eternarono questi lavori. 2 Dopo l’esplosione della polveriera del 1497 gli appartamenti superiori furono costruiti di nuovo e decorati dal Pinturicchio sul nuovo gusto all’antica (le cosiddette grottesche). Stando al Vasari, che rammenta queste pitture, ne ricorda anche altre che Pinturicchio eseguì nella grande torre che dominava il ponte. 3 Erano scene tratte dai primi anni del pontificato di Alessandro VI con molti ritratti di contemporanei. Purtroppo di questo ciclo di dipinti storici, di cui l’arte del rinascimento non ha creato l’eguale,4 è sparita ogni traccia. L’unica notizia ce la danno le iscrizioni degli affreschi, che ci furono trascritte dal tedesco Lorenzo Behaim, e che Ermanno Schedel ha comprese nella sua raccolta. In questi dipinti erano rappresentati fra gli altri soggetti l’incontro di Alessandro VI con Carlo VII, la prestazione d’obbedienza e la dipartita di questo monarca.5 Al pari di Castel S. Angelo venne munita di nuovi fortilizi la Prigione di Torre di Nona posta sulla riva sinistra del Tevere." Queste due fortezze sbarravano completamente il fiume e dominavano coi loro cannoni gran parte della città. L’andito ad arcate allora scoperto, che da Castel S. Angelo fletteva al Vaticano, non è, come da tanti si afferma, una costruzione di Alessandro VI : esso esisteva dal tempo di Niccolò III (1277-'-80). I molti stemmi del papa Borgia attestano tuttavia, che vi furono fatte considerevoli opere di restauro. Uno di questi stemmi Posto sopra il portone che mette nel cortile della guardia svizzera, P°rta la data 1492, il che ci mostra a che cosa fossero rivolte le l ' M' ntz, Antiquités 64 s. Bobgatti 105 ss. Lanciani I, 42 s. Egceb, C'odcx 4* ìli (cedute dalla cinta). L. Borsani in A Iti dell’Accudì, del Lincei, • rie x (1892), 412 ss. Arcìi, d. Soc. Rom. di st. patr. XXIII, 47. (lj Ajuiand, Médailleurs li, 63. Muntz loc. cit. Riproduzione della fontana -astel S. Angelo presso Menotti 246; ibid. 295 la grande arme sul lato ante-r" Castel Sant’Angelo. 1 ' asaki III, 499 ss. * Steinmann, Rom. 113. f " r^ visr 14. Schmabsow, Pinturicchio in Rom 63 s. Uno studio sugli af-i ir .i • 8 <-'astel ®- Angelo (collezione del Louvre) presso iSteinmaxn, Pintu- 10 ®2. ,Cfr. Reioke, iBer Baniberger Kanonikus L. Behaim 14 s. 6 Bokgatti 100