374 Libro II. Alessandro VI. 1492-1503. Capitolo 2. Il Cardinal Giuliano era fuggito dapprima a Genova, da dove Lodovico Moro gli rese possibile il viaggio per la Francia.1 Egli si recò nella sua sede vescovile di Avignone e di là alla corte di Carlo Vili, il quale fin dal 17 marzo aveva fatto conoscere la sua intenzione di calare in Italia. Ciò avvenne molto prima deH’arrivo di Giuliano, il quale giunse a Lione solo il 1° di giugno. Le focose rimostranze del della Rovere si unirono ora alle preghiere dei fuorusciti napoletani e agli intrighi del Moro per accelerare la irruzione dei Francesi in Italia.2 La situazione politica era molto allettante a una tale spedizione di conquista : il disordine completo in cui trovavansi le cose in Italia, la debolezza della dinastia aragonese, l’impotenza dell’impero tedesco-romano provocavano addirittura a simile impresa.3 L’alleanza di Giuliano col re di Francia costituiva un pericolo grave per Alessandro VI. Fin dal bel principio i nemici del papa avevano fatto conto che questo cardinale avrebbe trasferito la lotta nel campo ecclesiastico. Pertanto Carlo Vili dichiarò subito al Rovere, ch’egli desiderava averlo al suo fianco nell’abboccamento che intendeva avere con Alessandro VI a Roma, dove si sarebbe trattato della riforma della Chiesa. Giuliano poi parlava apertamente della necessità di convocare un concilio per procedere contro Alessandro VI.4 Era chiaro quale impressione dovesse produrre tale notizia nell’animo del papa. Ciò che più lo sbigottiva era certo il pensiero, che i cardinali a lui ostili ed altri suoi avversarii potessero valersi della sua condotta morale come di un pretesto per ottenere la sua deposizione; a ciò aggiunge-vansi le tendenze gallicane della Francia, le quali minacciavano in egual modo la potenza spirituale e temporale di Roma. Egli è pertanto assai credibile! quanto il 18 giugno comunica Asca-nio Sforza in una lettera cifrata a suo fratello, che cioè il papa 1 Balan 310. 2 Vedi Cipolla 690. Cherbieb I, 406. Delarop.de 320. Brosch 51 non si attiene nila successione cronologica degli avvenimenti. Sul ricevimento di Giuliano da parte di Carlo Vili, vedi la relazione presso Desjabdins I. 299 s.. 307, 310, 312; iofr. 392. Per la politica di Lodovico il Moro, il quale stimava Carlo VIII un perfetto imbecille, una marionetta proprio fatta per cacciare '.il1 Aragonesi dalla bassa Italia, di cui poi credeva di poter dirigere il ritiro come la comparsa, cfr. Festeb, Machiavelli 28 ss. Particolari sulla politica del M<>r° presso Segre. Lod. Sforza I, 254-261, 272 ss. ; Hauok, Lod, il Moro 25 ss. Sull'equivoca politica neutrale di Venezia e la sua complicità neirincoraggiare Carlo VIII aH’impresa, cfr. ¡Segre I. 256 ss., 261-270, 272-2S0, 301. Per la preparazione diplomatica della spedizione francese a (Napoli già a partire dal cfr. Fifeter, Europ. Staatensysteni 250 ss. 3 Ofr. Janssex-Pastor, Oesch. d. deìitsciteli Yolkes I1T-1S, 586. 4 Cfr. sopra p. 372 (dispaccio dell’S marzo), Delaboroe 34S e Desjabdins I, 399, 451.