996 Libro III. Giulio II. 1503-1513. Capitolo 10. modo sì vivo e verace come nel quadro destinato a S. itlaria del Popolo, alla cui esposizione accorse tutta Roma, come riferisce l’ambasciatore veneto.1 Il papa sta seduto in una sedia a brac-ciuoli ; la barba liscia, fine e brizzolata gli scende pel bavero di velluto porporino, ch’ei porta sopra la lunga sopravveste; nelle due mani splendono anelli con pietre preziose: l’espressione del volto è seria e pensosa, non senza affanni, come se egli presentisse la prossima tempesta, che doveva scuotere la Chiesa nella sua base. Di questo magnifico ritratto furono fatte ben presto varie copie. Firenze possiede due esemplari del ritratto di Giulio, negli Uffizi e nel Palazzo Pitti; ma i critici fino ad oggi non si sono accordati nel dire quale dei due vada ritenuto l’originale.2 Fa davvero stupire come il maestro trovasse ancor tempo per molti altri lavori oltre a quelli eseguiti per ordine del papa. Un buon numero di splendide Madonne appartiene parimente all’epoca di Giulio II. Degno di nota in questi dipinti è il carattere religioso a cui essi sono improntati.3 Un’intonazione strettamente e solennemente religiosa posseggono pure le due mirabili Madonne dipinte da Raffaello negli ultimi anni di Giulio II : la Madonna di Foligno e la Madonna del Pesce. Come la stanza d’Eliodoro, così anche queste tavole rivelano l’influssso della maniera di Sebastiano del Piombo: in esse Raffaello si .abbandona affatto liberamente e completamente allo stile pittorico.4 La Madonna di Foligno (in origine destinata per la chiesa del-l’Aracoeli sul Campidoglio e dal 1815 nella Galleria Vaticana) è una fondazione dello storico Sigismondo de’ Conti amicissimo di Giulio IL Maria ,sta a sedere quasi in trono sulle nubi, irradiata 1 Vedi Sanuto XVII, 60. 2 Per l'esemplare del Palazzo Pitti; Passavant II, 14, Lürke nell’opera su iRaffaello, testo 57 ; per l’esemplare degli Uffizi : Woltmann II, 648, Burckhardt, Cicerone (4* ed.) 659 e fl'Hausino in Hist. Zeitschr. del Sybel (X. F.) IX, 365 e Bezold in Mitteil, des German. Nationalmus. 1917, 19 (cfr. Kunstchronik XXVIII [1916-17], 72), rimangono indecisi: Lübke, Malerei II. 289 e Müntz 502. Lo {Springer ,191 così pensa di! questa controversia ; « In fine ha ragione ancora IIumhok, che mise in dubbio l’originalità di tutti e due gli esemplari fiorentini». iS im il mente Kenner in Jahrb. d. kunsthist. Sammlungen il. österr. Kaiserhauses XVII. 143. L’esemplare degli Uffizi è danneggiato, quello della Galleria Pitti sebbene forse una copia veneziana, pure è si ben riuscito, ohe se ne riporta la migliore impressione dell’originale. Contro Koopmann, che ritrova l’originale del ritratto di Giulio II nella galleria Borghese, v. Lit. Cen-tralblatt 1898, p. 198. Inoltre Giulio II nel dicembre del 1511 fece porre il suo ritratto anche in |S. Marcello ; vedi Santjto XIII, 350. Sopra i ritratti di Giulio II nelle Stanze vedi Burckhardt, Beiträge 278 e Klaczko 326 s. Kraus-Saueb II 2, 504 s. a Knackfu.ss 58. * Springer 211.