Campagna invernale di Giulio II contro Mirandola (gennaio 1511). 767 Messa, però seduto e nella sua cappella privata. Il giorno di santo Stefano voleva recarsi al duomo per la funzione ecclesiastica, ma per la grande neve caduta e per un leggero accesso di febbre dovette astenersene.1 Tanto più grande fu quindi lo stupore di tutti allorché il 29 dicembre egli dichiarò ai suoi famigliari, che intendeva scendere personalmente in campo contro Mirandola, la chiave di Ferrara, onde vedere per quali motivi le sue milizie a dispetto di tutti i suoi ordini marciassero con tanta lentezza contro il nemico. Sebbene tutti, cardinali e prelati, Bolognesi e curiali, anzi nel primo momento persino gli ambasciatori veneziani, con vive istanze lo dissuadessero, pure Giulio II fu irremovibile nella sua risoluzione; egli era persuaso che solo col suo personale intervento si potrebbero rendere inefficaci i raggiri di coloro, che (fino allora avevano impedito col loro lavorìo segreto l’attuazione dei suoi disegni.2 Il 2 gennaio 1511 il mondo vide ¡lo spettacolo insolito di quel vecchio di sessantasette anni, il quale senza alcun riguardo per la sua dignità pontificia e per la sua salute, non ostante il freddo invernale rigidissimo, recavasi in mezzo all’esercito che stringeva d’assedio Mirandola. I/accompagnavano i cardinali Isvalies, Aragona e Cornaro e il celebre architetto Bramante.3 Immenso fu lo stupore di tutti : esso viene al vivo espresso nelle relazioni dell’ambasciatore veneziano Girolamo Lippomano, che erasi aggiunto al seguito pontificio. Giulio II, scrive egli in data 6 gennaio, è comparso contro l’aspettazione di tutti. Egli è sempre più mal disposto contro i Francesi. Da quanto pare è pienamente ristabilito: nel maggio 1511 Egidio (Canisio da Viterbo alluse alla barba del papa : presso 1 éusbiek, Pour Ui biogr. ecc. 809: Ibi [Bononiae] apud I). Jacobi coroniti Far-Mediceo, Montano aliisque cardinalibus orationem habet esplica»» iUud Inaimi « in barbarti barbarti Aaron » allusitque ad Pontificis lutti II barba tu i/uam primus per liaec saecula nutrvvit. Cfr. anche I*uzio, I'. Gonzaga, 65 fe ¡»ab. d’Este di fronte ecc., 40 Da secoli nessun papa portava piti la barba, e nel conclave del 1455 contro l’eleggibilità del Bessarione si addusse la sua barba all’orientale (vedi il nostro voi. I, ,053. In generale sul diverso modo di portare la barba aU’epoca del rinascimento cfr. Muntz, Hist. de VA11. III. loOs.), ma a Giulio II « ben si addiceva che fosse il primo a portare il contrassegno della forza virile». Gregorovius, GrabdQnJcntiiler 124. Vedi anche Inovaes VI, *■36 ; Kxaczko 285 e Maulde tua iClavxère, Femmes 503 s. NeU’estate del 1511 u cardinale Ippolito d’Este suscitò meraviglia alla corte francese per la barba che portava. Luzio, Isab. d’Este di fronte ecc. 18. Anche altri cardinali sotto Giulio II lo seguirono nel portare la barba: sotto Leone X, imitando lui, ritornò in uso il rasarsi. Rodocanachi, Rome 46 s. 1 I’aris de Grassis, ed. 'Prati 223. _ 2 Sanuto XI 712 s., 719. Lettre» de Carondelet 105. Da una relazione Portoghese del 15 ottobre 1510 rilevasi, che fin dall’autunno il papa aveva manifestato l’idea di recarsi in persona alla guerra. Corp. dipi Portug. I, 133. 3 Ofr. Seupeb, Carpi 8.