896 Libro III. Giulio II. 1503-1513. Capifolo 8. tre i muratori deponevano il vaso colle medaglie. Quindi, rimanendo nel sito dove aveva deposto la prima pietra, impartì la benedizione e concesse indulgenza plenaria, che il Cardinal Colonna pubblicò in latino. Dopo aver fato una solenne preghiera innanzi alla croce, Giulio II fe’ ritorno al Vaticano. Assegni di pagamento dell’aprile 1506 mostrano, che per la fabbrica di S. Pietro furono allora rimessi a cinque impresarii 7500 ducati. Tanto questi che altri denari passavano tutti per le mani del Bramante, che stringeva 'pure in nome del papa i contratti cogli assuntori del lavoro. È curioso come non sia ancora venuto in luce alcun assegno di pagamento per l’opera prestata dal Bramante in questa nuova fabbrica, sebbene egli fosse indubbiamente anche il vero direttore dei lavori. Egli valevasi a preferenza di architetti toscani e spingeva avanti i lavori colla massima alacrità.1 Quanto riferisce Sigismondo de’ Conti, che la fabbrica progredisse con lentezza, non per mancanza di denaro, ma per gl’indugi del Bramante, 2 è una notizia che sta affatto isolata. Essa devesi forse a rancore personale, ci viene da un profano in cose d’architettura ed è anche contradetta da documenti autentici. Sarà forse giusto dire, che subito nell’anno 1506 sopravvenne un certo incaglio nei lavori, ma di ciò $1 Bramante non ebbe colpa alcuna, poiché egli seguendo gli ordini del suo padrone accompagnò il papa a Bologna. Quanto vegliasse Giulio II affinchè durante il suo soggiorno a Bologna non avvenisse alcuna interruzione nella nuova fabbrica, risulta da un documento del 15 dicembre 1506 finora sconosciuto e che trovasi, nell’archivio segreto vaticano.4 È sicuro che ancora nel 1506 fu cominciato il secondo dei giganteschi piloni, che dovevano portare la poderosa cupola.5 Dopo il ritorno del ipontefice a Roma i Muntz in Gaz. de beaux art. XIX (1S79). 303 s. ; XX, 500. Il nome 1 Bramante ricorre la prima volta in un pagamento del 30 agosto 1505, ma purtroppo Pon si dice per quale lavoro. (All'aprile 1500 spetta parimente la notizia presso iSanuto A I, |321. È ¡la prima indicazione in proposito che si trova in questa grande raccolta di estratti dalle relazioni dell’ambasciata veneta. 1° altre che non furono ancora accessibili al Getmììlleb e al Muntz sono qui utilizzate per la prima volta. Sigismondo de Conti ii, 344, ‘Sigismondo nel caso venisse ad estinguersi la sua famiglia nominò erede la fabbrica della chiesa di S. Pietro 1 !-p. xxxiii). 3 Assegno del 29 dicembre 1500 magiatro Bramante arch iteci ori fi. !>■ prò expensis per cum cum nociis factis et faoiendis Boiionie et in redituin od bem presso Zahn. Notizie, 180. * * Breve in data di Bologna 15 dicembre 1500. All’arcivescovo di Taranto Enrico (Bruni), « tliesaurar. generalis. Redit Romani dii. <11. Nicolaus Xicn’s. beneliciatus basilice s. (Petri apostolorum principis de urbe homo valde aptus ad excitandum fabros cementarios ut operi fabrice diete basilice instent et opus ipsum sine intermissione continuent. Quare volumus et eum huic nego' '" praeficias ». * Lib. brev. Iulii II. 25, f. 8. Archivio segreto pontifici0- ® Vedi D. Frey, Bramantes St. Peter-Entwurf 53.