Ondeggiamenti nella vita degli umanisti. 1) Pontano. Il Galateo. 116 anche i suoi discepoli a tornare alla fede. 1 Similmente anche Sigismondo Malatesta e Machiavelli chiesero prima di morire conforto e soccorso a quella Chiesa, dalla quale nel pensiero e nella vita erano stati così lontani: essi morirono muniti del >anto viatico dopo aver fatto una contrita confessione.2 Qui come altrove si scorge di bel nuovo, quanto fosse penetrato a fondo il cristianesimo nell’anima del popolo italiano. Riesce in genere abbastanza difficile farsi un’idea sufficientemente grande dei contrasti, in cui si movevano gli uomini di quel periodo di transizione. Proprio per riguardo di Sigismondo Malatesta è stata recentemente scoperta un’altra testimonianza di questo genere. Quest’uomo che bruciava apertamente incenso al paganesimo ed ai suoi vizi, volle fosse scolpito in marmo il teschio di un suo antenato allo scopo di non dimenticar mai — come dice l’iscrizione — quel suo antenato e di pregare ogni giorno per la salute di quell’anima!3 Non era che cosa comune presso troppi letterati e umanisti un ondeggiare durante la vita tra idee da liberi pensatori e la religione avita, alla quale poi si attenevano in punto di morte.4 Ciò possiamo vedere anche in due umanisti dell’Italia meridionale, Giovanni Gioviano Pontano e Antonio Galateo. Il Pontano (1426-1503)6 mostra nei suoi scritti di essersi appropriato idee eroico-antiche, che vanno dichiarate altamente pericolose. Nella sua lotta contro la superstizione egli passò il segno di molto, fino a prendersela con la invocazione dei santi, ch’egli giunge senz’altro ad equiparare all’idolatria degli antichi ! Di più 1 IU'hOàhabdt, Cultur II», 274. Ofr. Humou, Codro Urceo (Bologna 1878) ISO «a * Ofr. Il nostro voi. I, 30 (ed. 1981). Tom «asini (Machiavelli II. itOl s.. 904) :i>< 1« ajM-rta la questione se 11 Machiavelli abbia ricevuto gli ultimi sacramenti e se. ove ciò sia avvenuto, e*rli l'ubbia tatto con religiosa serietà, o iier riguardi ' "t' riori, o come canzonatore fino alla line. Tow«asini (908 ss.) considera apo- 1 rifa la lettera di suo tiglio Pietro sulla sua morte, in cui si parla del sacramenti ricevuti. Quanto alla lettera aderì a lui il Vii.i.aki (III*, 306) che Jierò ''"n contesta che Machiavelli prima di morire cercò il conforto della religione. * t’n disegno del cranio, che trovavasl in posse»-io del March. Campori In '(•"lena, presso Yriarte, Un condottiero 330. ‘ Cfr. Carducci. Studi lett. J»; Gasi-arv II, 275 c l /.iajj 218. * tir. le biografie di Sarno (Napoli 1701) e Taij-arigo (Napoli 1874' e -m. h,. Kosat, Quattrocento 340 s.. 344 s.. 340. 3.V» e GothBs ai luoghi citati r‘‘ -i nota 2 p. 110; Viij_ari , Machiavelli IJ, 202-20G; Bruns. Marnila» (v. sopri) 100*.. Ili, lir,s.. 124; Monmer. Quattrocento I, 202-210, 30G315; Masse, '•‘laUtance 120 s. ; G. Borrirò, In poeta della metcorologia. Gioviano Pontano. •*» Il/i dcliAcc. Pontoniano XXIX (1899) ; F. Foeeano, Le * Xacniae » di Q. Panino »arafra tate da .1. Adi mari, Pavia 1880 (Per nozze Foflano-Villa) : Ioa.nnih !"vusi I’ontani Carni ina, 2 voli.. Firenze 1902 (cfr. Dcutiehc Literaturzeituna, »«08. 1837 s.).