968 Libro III. Giulio II. 1503 1513. Capitolo 10. corrisponde il numero delle diverse interpretazioni. Si perdette il tempo a dare ad ogni figura un nome e si andò dietro a minuzie. Solo se si tiene fisso lo sguardo all’intero complesso e si tiene conto delle idee correnti a quel tempo, si può dare una soddisfacente interpretazione. In questo caso non può cader dubbio circa le cose principali. È rappresentato lo sforzo dell’umana ragione verso la conoscenza e la scienza del suo supremo oggetto e fine.1 i Cosi Müllner 158 e con lui sostanzialmente concordando Bole, Rafach Wandgemälde « die Philosophie» 2 e von Liliencron in AVgetn. Zeitung 1883. nr. 309-310 ìtctf, Del tutto erronea è l’interpretazione messa avanti nel 1550 dall'incisione in rame di G. Ghisi, che cioè l’affresco rappresenti la predicazione di S. Paolo in Atene, la quale fu poi ripetuta anche da Velasquez nel 1(530 (.JrsTi. 1 clasquez I, 288). iSebbene fin dal 1685 Bellori respingesse questa spiegazione, che si riconnette alle idee correnti nell’epoca della restaurazione cattolica e per la quale trovasi già uno spunto nel Vasari, essa fu ripresa da H. Grimm (18(>4i. che la difese ostinatamente nei suoi Fünfzehn Fssays, 3 serie (Berlin 1882). r (¡1 ss. e in Leben Raphaels (2 ed. Berlin 1886) 287 ss. L’ipotesi del Grimm non trovò quasi alcun seguace. (Per quanto so, non c’è che il Wolzogen 59 s. il quale aderisca all’erudito berlinese). I critici più competenti si dichiararono a ragione contrarii; così Woltmann II, 643, 794. Mingi ietti, Raffaello 114; così anche recentemente Koopmann in Zeitschrift di Lützow XXI, 266s. e specialmente Kraus, Camera della Segnatura 25 ss. Kraus ha confutato così vittoriosamente il Grimm, che l’opinione di questi può ritenersi come finita. Ofr. ora anche Kraus-Saueb II 2, 492 s. Circa l’interpretazione delle singole figure i pareri degli eruditi discordarono fino ad oggi come intorno alla questione, donde Raf-faello abbia attinto la sua conoscenza