762 Libro III. Giulio II. 1503-1513. Capitolo 5. Durante il suo frettoloso viaggio Giulio II aveva già ricevuto notizie che lo misero in grande apprensione: da Verona vennero brutte nuove, l’impresa contro Genova minacciava di naufragare. Nella stessa Bologna egli trovò gli abitanti assai scontenti del regime del legato Alidosi. Tutto questo accasciava assai il pontefice, tribolato proprio allora dalla febbre ; se però giungeva qualche migliore notizia, subito si riaveva; non perdette il coraggio nemmeno un momento, neanche allora che non potè esservi più alcun dubbio circa il progetto ¡francese di convocare un concilio1 e che gli Svizzeri, giunti già a Chiasso, improvvisamente si ritirarono dalla spedizione a causa d’intrighi francesi e imperiali;2 Ma la più brutta notizia fu comunicata al papa il 17 ottobre. In questo giorno Giulio II — che il 30 di settembre aveva nominato il marchese di Mantova gonfaloniere della Chiesa3 e il 14 ottobre aveva scomunicato i generali dell’esercito francese4 — ebbe da Firenze la notizia, che i cardinali Carvajal, Francesco Borgia, Bri§onnet, Renato de Prie e Sanseverino, invece di secondare l’ordine del papa di recarsi a Bologna, passando per Firenze e Pavia eransi recati a Milano in mezzo al campo nemico. Malcontenti per diversi motivi di Giulio II e della sua politica, pieni di accesa brama di arrivare alla suprema dignità,5 questi mondani principi della Chiesa deliberarono farsi strumenti dei disegni politici del re di Francia, 1 Cfr. Corp. dipi, Portug. I, 133. 2 Sanuto XI,1 425. 427, 455, 457, 460. Cfr. la relazione portoghese da Roma 15 ottobre 1510 in Corp. dipi, portug. I, 133. L’esito inatteso della « spedizione di Chiasso » degli Svizzeri (cfr. Dierauer 405) irritò grandemente il pontefice come appare dal suo * breve del 30 settembre 1510. Questo trovai stampato in Eidgenóss. Abschiede III 2, 519-520 e in tedesco presso Axshelm III. 229-231. Ciò è sfuggito al Tommasini, Machiavelli I. 704/705, che lo stampa di nuovo, e al Creighton IV, 120. Il testo latino della lettera dei confederati del 14 settembre 1510 da Lucerna, sconosciuto al Fuchs II, 200, e della quale il breve non è che la risposta, trovasi nel Cod. Regin. 557, f. 115b de^Ia Biblioteca Vaticana. Circa un invio del canonico bernese Costanzo Keller per incarico di (Berna al papa verso la fine del 1510, cfr. H. Toble*-■Constans Keller 255-258, 279-283, 286 ss. 3 Paris de Grassis, ed. Frati 195. Sanuto XI, 486. Cfr. Luzio, F. Gonzaga 8 e La reggenza d’Isab. d-’Este (loc. cit.), il quale dimostra che fu il PaPa il liberare il marchese dalla prigionia. Il marchese di Mantova, che Giulio 11 -s'era reso obbligato coi suoi sforzi per la liberazione di lui dalla prigioni'1 "veneziana, doveva comandare l’impresa contro Ferrara e Francia quale gonf i loniere della Chiesa. Ma precisamente da Mantova si fece tutto perchè in '• greto accordo coi Francesi si impedisse l’impresa contro Ferrara. Fu la inai illesa Isabella, sorella di Alfonso di Ferrara, che influì in questo senso > fratello. Sui particolari di questo giuoco d’intrighi politici ci istruisce, col uiatc riale documentario dell'Archivio Gonzaga, il Luzio. Isabella d'Estc di fronte « CrhiUo II ecc. Milano 1912. * Raynald 1510, n. 16. e Cfr. il giudizio di Morone in Misceli, di storia patria II, 179.