348 Libro II. Alessandro VI. 1492-1503. Capitolo 1. dava udienza a chiunque avesse reclami da esporgli3 mostrando in ciò grande pazienza.1 Cercò mediante risparmii di riordinare le finanze estremamente sconvolte: dai conti dell’andamento della sua casa rilevasi, che in genere una grande frugalità era la norma del suo governo domestico. Per tutta l’azienda domestica del papa non si spendevano che 700 ducati al mese. Per conseguenza la tavola di Alessandro era tanto parca che ii cardinali altrimenti abituati facevano del tutto per non essere invitati. Il papa — scriveva l’inviato ferrarese nell’anno 1495 — non mangia che una pietanza, che però deve essere abbondante. Ascanio Sforza ed altri, massime il Cardinal Juan Borja, i soliti commensali di Sua Santità, e così anche 'Cesare, si sono appartati dalla sua compagnia, non piacendo loro una tale spilorceria, e la fuggono ogni qual volta riesca loro di farlo.2 Anche sotto altri riguardi si sentirono da principio cose lodevoli del nuovo papa. AlPinvitao fiorentino il 16 agosto diceva, che i suoi sforzi tenderebbero a conservare la pace e a dimostrarsi padre comune di tutti senza distinzione.3 II rappresentante di Ferrara riferisce intorno a idee d’Alessandro per la riforma della corte; che si porterebbero cambiamenti riguardo ai segretari e ad altri uffici troppo gravosi e che sarebbero tenuti lontani da Roma i figli d’Alessandro.4 All’ambasciatore di Milano il papa 1 Infessura 282-283. Cfr. la costituzione del 1° aprile 1493 in Bull. V, 359 s. e Dal Re 92. V. anche Leon etti I. 321 s. Sull'udienza generale del martedì cfr. anche la lunga relazione di Sigismondo i>e' Conti conservataci da II. Schedel o pubblicata «la ¡Schnitzer in Zeitschr. f. Kirchengesch. XXXIV (1913), 376 s. 2 Vedi Sanchis y Siterà 19. 3 Gregorovius, L. Borgia 87-88 e Hist. Zeitschr. di ,Sybm, XXXVI, 13s-cfr. 101 s. e anche la rivista spagnola di Chabas, El Archino, iRevista de cieti-cias historieas VII (Valencia 1893), 90. ¡Menotti, Documenti v, ix, 120 ss. Conduce in errore l’esposizione di Gebhart 183-184. Circa i gravi debiti trovati da Alessandro VI vedi Muntz, Les arts 40. Sull’amministrazione finanziaria di Alessandro VI, in particolare sugli affari da lui avuti coi Fugger, cfr. Schulte, Funger I, 17, 21 ss. ; II, 3 ss. Il conto delle spese per la conferma del coadiutore di Treviri Giacomo v. Bader (1500) pubblicato da iSauerland in Westdeutsche Zeitschr. f. Gescli. u. Kunst XVI (1897), 94-9S, 103-105 dà un contributo intorno alle cose delle finanze sotto Alessandro VI : Giacomo dovè pagare in tutto 14506 ducati. Cfr. Braunsbebger in Stimmen aus Mnria-Laach LXXIX ( 19101, 173. Sui provvedimenti amministrativi cfr. anche Tomassetti, Campagna I, 222. In The Cambridge Modern History I, 234 R. Garnett dà questo giudizio. « Personally, indeed, he was never popular ; but his efficiency as an administrator formed /the brightest side of his character, and his care for the material interests of his subjects was exemplary. Years afterwards those who had most detested the man wished back the ruler for his good government, and the pie»1!' of all things in his time ». Nella sezione amministrativa della Dataria apostolica Alessandro VI creò nel 1493 l’ufficio di administrator generalis com ponendo r uni > vedi Baumgarten, Die kath, Kirche I, 45S. Ai due notai negli uffici civili de vicariato romano ne aggiunse un terzo ; v. ibid. I, 590. 4 Tiiuasne II, 613. e Cappelli, Savonarola 27.