Alessandro VI e gli umanisti. 607 sita a lui stavano più di tutti a cuore i giuristi. Al celebre Lodo-vico Bolognini egli conferì la dignità di avvocato concistoriale e di senatore di Roma. Ancora di più onorò gl’insigni canonisti Felino Sandeo1 e Giovanni Antonio di S. Giorgio,2 nominando il primo vescovo e il secondo cardinale fin dal 1493. Il canonista Francesco da Brevio fu nominato da Alessandro VI uditore di Rota e più tardi vescovo di Ceneda, il professore di medicina Angolo Leonini vescovo di Tivoli.3 Vaste speranze annodarono all’esaltazione del ricco Borgia gli umanisti e di ciò fa prova la dedica delle Castigationes Plinia-nae fatta al papa da Ermolao Barbaro.4 Le speranze espresse qui e nei discorsi di obbedienza 5 sono state però adempiute solo in misura limitata a causa delle torbide condizioni dei tempi che v’influirono potentemente. Un papa propriamente umanista Alessandro VI lo è stato sì poco come Innocenzo Vili, tuttavia egli fece varii favori agli umanisti. Ciò dicasi ancor più di Cesare Borgia, intorno al quale si raccolse un largo circolo di letterati e poeti di corte.6 Fra gli umanisti che vivevano allora in Roma Pomponio Leto teneva il primo posto. Stando al SabelMco, Alessandro VI avrebbe dato al capo deH’aocademia romana l’incarico di recarsi in Germania per acquistarvi antichi manoscritti.7 Che ¡1 papa abbia tenuto in considerazione il dotto restauratore del teatro classico si può dedurre anche dalla stessa predilezione del forgia per le rappresentazioni teatrali.8 Il costume introdotto dall’umanista napolitano Porcellio Pandone e curato da Pomponio e dai suoi scolari di celebrare il giorno natalizio della città di Roma aprile) con solennità e in vero con cerimonie cristiane, fu man- Cfr. Tibaboschi, Storia d. lett. Uni. VI 1, 528; Eubel, Hierarchie cath. Münster 1001, 199, 236; Hiixing in Archiv f. knth. Kirchenrecht, I.XXXIV 99. 101. Sappa-Plandinet, *' r«amo 1894) 165. 8 V. sopra p. 103.