Precedenti di Pio III. 651 poranei sono unanimi nel dire che il nuovo papa era persona distinta. Chiamato nel 1460 in età giovanile a far parte del sacro collegio da suo zio Pio li, il cardinale di Siena, come veniva chiamato il Piccolomini, erasi sempre segnalato per elevata cultura, per capacità varia e condotta dignitosa. Sotto Pio II era stato preposto con generale soddisfazione alla Marca Picena, sotto Paolo II aveva sostenuto con somma prudenza e con particolare soddisfazione del pontefice la difficile legazione germanica, nel che molto gli giovò la conoscenza della lingua tedesca acquistata nella casa di Pio II.1 La generosità del cardinale tornava a profitto principalmente dei dotti e degli artisti.2 Nel giugno 1502 commise a Michelangelo niente meno che 15 statue pel grande altare del rinascimento (nel duomo di Siena, che il vecchio Andrea Bregno non potea condurre a termine.3 Già nel 1492 il cardinale, di fine gusto per l’arte, aveva posto la prima pietra della biblioteca del duomo di Siena,4 di cui affidò l’abbellimento al Pinturicchio nel 1502. Questi negli anni 1505-1507 colla rappresentazione della storia di Pio II vi creò la biblioteca artisticamente più bella del mondo.5 Dacché 1 Gfr. il nostro vol. II, 92, 194 ¡5., 196, 415 ; ora specialmente J. iSchlecht, Pius III. u die deutsche Nation, nella Festschrift für HertUng, Kempten und München 1913, e a parte ibid. 1914. Dall’interessante corrispondenza del Piccolomini coi suoi amici di Germania nel Cod. 1017 (prima S. I) della Biblioteca Angelica in Romaein altri luoghi lo Schlecht fa in questo suo scritto pregevoli comunicazioni (appendice di lettere all’edizione a parte p. 20-49). iPresso Schlecht 15 s. notizie generali sui benefizi che il Piccolomini aveva in Germania. ¡Nel 1483 egli occupava anche la dignità di arcidiacono della cattedrale di Würzburg, nel 1502-03 quella di prevosto ivi stesso; cfr. Reinin-geb in Archiv des Sistor. Vereins von Unter franken XXVIII (1885), 114, 129. Sulla sua corrispondenza coll’umanista Arnoldo Heymerick, che sotto Pio II fu al servizio della Curia e diventò nel 1459 decano del capitolo di Xanten, cfr. F. Schröder in Annalen des Histor. Vereins für den Niederrhem C (1919), 165. 2 Cfr. Schlecht 16 s., 56. Cod. Vat. lat. .’>739 : * Francisci Cordubensis de Pontifica pallii mysterio tractatus et an pro eo aliquid temporale absque simoniaca labe exigi possit ad Franc. Piecolomm. S. Eustachii diac. card. (Biblioteca Vaticana). .Multo sollecito della memoria di Pio ili, il cardinale dimostrò molto malcontento per alcuni giudizi su detto papa nell’opera di Giov. Simonetta, Hist. de rebus gestis Francisoi primi Sfortiae vicecomitis : uscitane la seconda edizione (Milano ,1486), egli indusse Agostino Patrizi a comporre un’apologia di Pio li e ottenne il cambiamento dei passi relativi nella versione Italiana dell’opera del Gherardi comparsa nel 1492 : vedi Carusi, Dispacci 4 ss., 87 ss., 215 ss., 241 s„ 243 s„ 266 ss., 328 ss., 835, 341 ss., 352 ss., 398 ss., clxxvi ss. Sulle relazioni del Piccolomini coll’artista senese Francesco da Sarteano vedi P. Piccolomini, Due docum. per la storia dell’arte senese (pubbl. Per nozze), Siena 1902, 9. 3 Cfr. Jtjsti, Neue Beiträge 196. Per la questione delle statue piccolominee cir- Tìiode IV, 67 s. e [Mackowhky 367 s. 4 Vedi Ricci, Pinturicchio 241. 5 Dii una buona idea di questo magnifico locale la tavola \ dell’opera di Köhler, Polychrome Meisterwerke, Leipzig 1870. Minuta descrizione in Rioci, Pinturicchio 254 ss. e Venturi VII 2, 652 ss. V. anche Woltmann II,