Il Savonarola riprende la predicazione. 4tìl della psicologia, che un tal uomo giungesse all’opinione oggettivamente sbagliata, che l’ordine del papa troppo incomodo per lui contrastasse senza dubbio colla carità cristiana e col Vangalo. Un tale erroneo pensare attenua certamente la colpa personale del Savonarola, ma non giustifica il suo operato.1 II Savonarola veramente affermava nella sua predica, che avendo seriamente preso in esame le sue vie, le aveva trovate assolutamente pure, avendo sempre sottoposto le sue dottrine al giudizio della Chiesa ; che sebbene fosse persuaso che i brevi emanati da Roma fossero invalidi, perchè basati soltanto su relazioni contrarie alla verità e menzognere, egli intendeva tuttavia procedere con la massima cautela e che per questo aveva taciuto fino allora : ma che vedendo raffreddarsi lo zelo dei buoni e i cattivi prendere maggiore baldanza, erasi deciso a ritornare al suo posto. Prima però mi volsi al Signore dicendo : « Io mi dilettavo della pace e della quiete, ma tu mi hai tratto fuori, mostrandomi la tua luce. Vorrei riposarmi, ma non trovo un luogo. Vorrei tacere e non parlare, ma non posso, poiché la parola di Dio arde in me come un fuoco, che se io non mando fuori mi brucia la midolla delle ossa. Orsù, o Signore, perchè tu vuoi eh’ io navighi in questo mare profondo, sia fatta la tua volontà». L’oratore aveva certo dimenticato, ch’era stata 1 autorità civile che gli aveva imposto di predicare e lo sospingeva di nuovo nel « mare profondo ».2 1 Come rS. e i suoi seguaci difendessero il rifiuto d’obbedire è dimostrato anche dai ragionamenti di Bartolomeo Redditi, un fanatico aderente del !S., presso Schnitzek, Quellen u. Forsch. I, 62 ss. Anche relativamente a questi ragionamenti vale il giudizio dato nel testo. 2 Schnitzeb (786-787) cosi esprime la sua opinione: « Ma se c’era realmente da temere, che l'adempimento degli ordini pontifici dovesse apportare gravi pregiudizi di carattere corporale e spirituale alla città, e il Savonarola era persuaso, che coll’omettere a lungo il predicare e con l’allontanarsi dalla città egli avrebbe ’laveniente mancato sia contro la carità cristiana verso il prossimo sia contro la Mla Particolar vocazione, allora egli secondo il diritto canonico non era tenuto "•Il obbedienza, nemiche se questa sua persuasione era in qualche modo errata, 0 se l'ordine era dato sotto pena delVex-com mimicatio latae sententiac ». Quando l1"! lo ScHNirzEB adduce un «nuvolo di testimonianze teologiche» per provare che il diritto canonico, allorché trattasi di eseguire un comando peccaminoso " ingiusto del papa, anche sotto minaccia dell’excoinmunicatio latae sententiae non obbliga », egli fa opera inutile come a buon diritto dichiara Spectatob (Allgem Zeitung 1898, BeU. nr. 248) poiché «è una verità incontestata, prosegue a dire Spectatob, accessibile a tutti i cattolici colti, che qualunque comando di Qualsiasi superiore, il quale imponga un atto positivamente cattivo, viene di IM r sè a naufragare contro lo scoglio della coscienza individuale. Ma questa ve-non ha nulla a che fare con Tobbligo certo che ha il chierico di astenersi « in **01« excommunicationis » da ogni funzione ecclesiastica, anche se la censura no» stia giuridicamente. Negando questo, si viene senz’altro a porre l’opinione soggettiva al di sopra delVautorità e si rompe tutto l’ordinamento ecclesiastico. erciò noi siamo d’avviso che il Savonarola era tenuto a rispettare « in foro '■' terno » anche una censura secondo la sua persuasione ingiusta e illegittima e