834 Libro III. Giulio II. 1503-1513. Capitolo 7. cosa oltremodo gradita al pontefice il fatto,1 che Matteo Lang, il più fido e il più influente consigliere di Massimiliano,2 sulla fine dell’autunno del 1512 isi recò in Roma. Fu messo tutto in opera onde guadagnare questo uomo superbo, che in Italia faceva da imperatore. 3 In tutte le città dello Stato pontificio il rappresentante dell’imperatore ebbe festose accoglienze; oratori e poeti cumularono di grandi lodi quest’uomo potentissimo. Il papa diede ordine espresso al maestro delle cerimonie che per il suo ingresso in Roma si preparassero tutte le onoranze possibili. * Matteo Lang, che un contemporaneo ci descrive come un bell’uomo biondo sulla quarantina,6 giunse alle porte di Roma la sera del 4 novembre e spedì il suo seguito negli, alloggiamenti già preparati; egli poi si recò in incognito al Vaticano, dove Giulio II ardeva d’impazienza d’abboccarsi con lui. Per onorare più che fosse possibile quell’uomo, dal quale dipendevano tante cose, il papa gli mosse incontro fino alle ultime anticaimere. In quella medesima sera ebbero da soli un lungo colloquio. Il Lang pernottò in Vaticano. Il giorno appresso il rappresentante dell’imperatore fece il suo ingresso in Roma con una pompa non mai udita. « Durante tutto il tempo del mio ufficio — scrive il cerimoniere pontificio — non ho mai visto uno spettacolo così grandioso e solenne ; sembrava un ingresso trionfale». Da principio s’era parlato che dovesse andarlo a prendere il collegio cardinalizio e tutto il clero, ma la maggior parte dei cardinali si oppose a tali dimostrazioni di onore non solite a farsi che ai re: quanto al resto però tutto fu dispostò come se si trattasse dell’ingresso d’un capo incoro- 1 Cfr. anche Al. ¡Schulte, Kaiser MMaximilian I, 46 ss., 72. 2 Vettori 296 osserva, che il Gurk dominava l’imperatore : « Lo governa \ .1 come voleva e si usava dire in quel tempo, non che il primo uomo che avesM in corte suà lo Imperatore fusse il vescovo (Gurgense), ma che il primo ein avesse il vescovo appresso disse, era lo Imperatore ». Similmente s’esprim01'" Cambi e Cerretani; cfr. Rocca, ¡Cerretani 86; Cambi, Delizie XXI, 338 (Perc 11 lui governava detto Imperatore); Cerretani, Storia in dialogo (Guru"1' nomo pei' le cui marni si governava lo imperatore). Manca purtroppo ani" • una biografia del Lang. Il lavoro di A. Schopp, Ein Diplomat Kaiser Max''"' Hans (Wien 1882), è insufficiente affatto. Cfr. Reumont in Histor. Jahrb. 501 s. Trattano alcuni lati della sua attività W. Hauthaler, Kardinal M. u. die religiös-soziale Bewegung seiner Zeit (1517-40), la e 2* parte in j-der Gesellscli. f. JSalzb. Landeskunde XXXV (1895), 149^201 e XXXVI (1896 à 402 (a parte, insieme, Salzburg 1896) e P. Legers, Kanì. 31. Lang. E’n S a ^ mann im Dienste Kaiser Maximilians ibid. XLVI (1906) 437-517 (e a Salzburg 1906). Cfr. anche l’articolo di Ulmann in Allg. Deutsche Bioffl(,l XX, 610-613 e Widmann, Gesch Salzburgs II e III, Gotha 1909 B 1913- ^ 3 Scheurl, Brief buch 112. Cfr. anche iSanuto XV, 289. Il papa 1 ' Cardinal Cornaro: El Curzense è un altro Cesare in Italia » _ * Paris de Grassis, ed. Döllinger 424. Cfr. .Kanuto XV, 307, 3 ■ • bucci 331 ; Guicciardini, Op. ined. VI, 137 e iStrauss, Hutten (2 e( • « Sanuto, XV, 1327.