Commedie, immorali. 103 i! quale secondo l'antico costume romano ha l’incarico di contrattare delle belle schiave), è tuttavia superato dai Suppositi (sostituti) del medesimo Ariosto, la Lena (ruffiana) che fu rappresentata nel 1528 dinanzi all’intera corte in occasione del matrimonio del principe Ercole con Renata di Valois !1 Con la medesima passione di suo padre coltivava a Mantova il teatro Isabella d’Este, sposa del marchese Francesco Gonzaga. Anche in Urbino fece il suo ingresso il teatro profano. A Roma le prime commedie classiche furono rappresentate probabilmente al tempo d’Innocenzo Vili. Nè queste si limitarono alla piccola cerchia degli umanisti, poiché ben presto cardinali mondani ed altri alti dignitari ecclesiastici misero le corti dei loro palazzi a dispo-izione di Pomponio Leto. Il cardinale Raffaele Riario specialmente accordò al teatro favori da principe.2 Sotto Alessandro VI la mania per gli spettacoli teatrali andò sensibilmente crescendo, tanto che una parte essenziale delle feste di corte era costituita da rappresentazioni drammatiche di lavori in parte affatto indecenti. Al tempo delle feste carnevalesche, alle quali Alessandro VI prendeva vivo interesse, si davano di continuo numerose commedie. Nell’anno 1502 quest’indegno pontefice fece rappresentare nei pro-prii appartamenti i Menecmi di Plauto.5 Meno inclinazione a simili cose ebbe il bellicoso Giulio II, ma già il suo successore Leone X, appassionato pei divertimenti, tornava ad altro costume. Egli non »“>'be rossore di assistere alla sfarzosa rappresentazione dell’immorale commedia la Calandriti del Cardinal Bibbiena, che era andata 'Ulle scene la prima volta in Urbino nel carnevale del 1513.4 1 Sulle commedie dell'Ariosto cfr. Klein IV, 304 s., 326 ss., 351 ss. Oa-•'Cary II, 416 s. Prölss I 2, lOOss. Bouterwek II, 58 s. Feuerlein, Die ital. Komödie In Preti*». Jahrb. XLVII. 10 ss. Sulle rappresentazioni In Ferrara •'ampori loc. clt. 89 s. e Flechsig 22 ss. V. anche Campanini. ISArlotto (Bologna 1801). Giom. d. le». XX. 282s.; Viixari, Machiavelli III», 142s.; II rr,- ■ ►MUND. Étude» llal. 264-316; Bongi, Annali I, 340-343, 386s.; Reinhariwtoct-t*«, Plautu» 332-337, 482; Crekenach II. 235 s.. 253 s.; Flamini, Cinquecento '-“66-273, 555; Baumgartner VI, 361 s.. 410; P. Hetsk, Drei italien. Lu»t»piele "«* der Zeit der Renai»»anee, Jena 1014, 5 ss.; Ibid. 11 ss., traduzione della ' attoria. Sulla satira nelle commedie dell’Ariosto cfr. De Amici» loc. clt. 113-119; V. Rossi, / « Suppotili » ridotti a »cenano (Nozze Flamini), Bergamo 1R06; G. Marpillero, / < Hup positi » di L. Arlotto, In Glom. ttor. d, lett. Ital. XXXI (18518), 201 s. SnH’esecuzione dei Supponili dinanzi Leone X cfr. Rodocaxachi, Rome au temps de Jule» II et de IW-on X, p. 171 ss.; L. •Schmidt. Die Renai»* •ance in Briefen II. 142 ss. ; Dei. Lungo. Floren Ha 321, 322 s. J D’Ancona. Origini II*. 65 ss., 347 ss. Flechsig 25 ss.. 35 s.. 41 s. * bit par ci di A. Giustiniani. I, 370. 404. 413. Saxuto IV, 722. 767. 7X2. •Vdkmoixo. Il Carnevale di Roma (Firenze 1801) 23 ss. Flechsig 14 s. * I’ungilbonj 3KS. Areh. »tor. p. le Marche III. 183 »8. Luzio-Remek. Man- 1ora e Urbino 213 ss. D'Ancona. Orìgini II*. 77 s.. 88 s.. 101 5. Luzio, F. <ì>m-■aga iss. Flechsig 60s. In Suora Riritta mitena VII: Un carnevale alla corte fTUrbinn e la prima rapprc»enfazione della Calandriti. Sulla prima wwiilono a trbino cfr. Tom m asini. Mach la re Ui II, 1124 ss. ; Rodocanachi.