Documenti inediti e comunicazioni d’archivi. N. 5G, a. 1494. 1055 sque Apostolice honori plurimum et commodi et emolumenti est allatura: plura verba ecclesie de hoc viro necessitas requirebat, sed certe immensa Sanctitatis Vestre sapientia pauciora. Ulud unum addami Sanctitatem Vestram nihil posse consulere quod huic in Turchos expeditioni magis conducat, quam talem virum tante auetoritatis tantumque fldei propu-gnatorem defensoremque reipublice cliristiane preparare. Valeat San-ctitas Vestra cui Altissimus rerum omnium conditor atque opifex felicitateli! longevosque annos contribuât. Wienne XXVIII* decembris. Eiusdem Vestre Sanctitatis humillima et devotissima creatura Raymondus cardinali« Gurcensis. Originale Arni. 15, ((’. 12, n. 2, p. 50. 5. Giovanni Sforza, signore di Pesaro, a papa Alessandro VI Pesaro, 0 giugno 1494. Sanctissime pater post beatorum oscula pedurn et humillimam com-mendationem. La Sta V. per le mie ultimamente date ad Nucea 1 et per relatione de Beltramo hara inteso quanto fin dallo zorno era seguito in questo nostro camino et corno fin li eravamo venuti tutti sani, lieti et gagliardi. Iìesta mo die ila sii avisata quanto da li fin qua sii successo. Disunissimo ad Nucea et la sera venimo ad Fossato, terra de Perusini, love per la incommodita del luoelio sterno al meglio che potei no : basta che approximandosi al paese nostro, dove una hora ce pareva cento anni de giongere, non era disconzo si grande, che volent iera noi toleras-■imo, sperando al fine dappoi qualche incommodita pigliarsi li acconzi nostri. El dì sequente venimo ad Cantiano et laltro ad Fossombrono, terre del s. duca de Urbino, et in ogniuno de questi iluochi trovassimo uno mandato del predetto S., dal quale ultra lo lionorevole apparate et maxime ad Fossombrono fossimo sumptuosamente accarezati et liono-rati. La Ex. del predetto S. ne madonna sua consorte ce furono per non *e sentire troppo bene el Sri' Ottaviano et perche venendo in nostra compagnia gran zurma, 11011 essendo Roma senza su spoeto, forsi ha avuto qualche dubio: conio se sii senio stati in le terre sue grat¡osamente veduti, accarezati et ben tractati. Ilieri giongemo ad Pesaro con una grandissima piogia; la demonstratione et li apparati facti per questi nostri per receverci honorevolmente in questa nostra venuta la Bne V. le intenderà per lettere de messer Francesco et de madonna Adriana. Onesto solo gli significo ad sua satisfactione che credo li santi patri non stessino inai infanta expectatione de la venuta de Christo quanto expecta-'ano nuy quisti nostri homini, (piali non liavendo respecto al mal tempo, ce venero incontro fin ad Fossombrono et intrati nel paese nostro (le mano in mano trovamo gente ; approximandossi alla terra ce vene incontro tutto! populo et fossimo tanto (la ma soli i i quanto da femine recevuti con tanta leticia et alegreza quanto al mondo dire si possa, adeo che ¡•avendogli io scripto più volte volermi partire da Roma et venire ad casa et (leceptoli [sic!] apena posse vano credere vedendoci con Docili, che 1 Nocera.