Impressione dell'elezione di Alessandro VI all’estero. dalle virtù di un tal pontefice! Il neoeletto, secondo lo Schedel, è « un uomo di animo grande, di molta prudenza, sagacia e conoscitore del mondo. Nella sua gioventù ha fatto gli studii nell’università di Bologna e venne in fama di virtù, in lode di dottrina e in tale attitudine ad ogni cosa, che dal papa Calisto III, fratello di sua madre, fu creato cardinale, e un segno evidente della sua valentia e capacità è appunto questo, di essere stato accolto così giovane nel numero e nell’assemblea dei degnissimi ed eccellentissimi cardinali e di avere ottenuto il posto di vicecancelliere. Conoscendo per esperienza e per scienza tutte queste cose, giustamente egli a preferenza di altri è stato scelto a governare e dirigere la navicella di S. Pietro, e sebbene uomo di nobilissimo aspetto, i suoi pregi sono tuttavia accresciuti dall’essere egli spagnuolo, dalla città di Valencia e in terzo luogo dal suo illustre lignaggio. Egli è un successore di papa Calisto suo zio di santa memoria nella cognizione anche scritturale, intendimento dell’arte e onestà di vita. In lui alberga gentilezza, fiducia, giudizio sano, pietà e conoscenza di ogni cosa, che convenga a tal grado e a tale alta dignità. È quindi fortuna che sia stato elevato a ufficio così sublime un uomo dotato di tante virtù. Noi speriamo ch’egli sia per tornare d’utilità e vantaggio all’intera cristianità e che passerà attraverso i fieri assalti delle onde e sopra gli alti e pericolosi scogli del mare per raggiungere il desiderato sentiero della gloria celeste».1 Sten Sture, governatore del regno di Svezia, in segno della sua soddisfazione mandò a Roma in dono superbi cavalli e preziose pellicce.2 Le parole e i primi atti del nuovo papa confermarono molti contemporanei nella loro opinione favorevole riguardo al papa Borgia. In Roma Alessandro VI provvide innanzi tutto ad un buon governo e rigorosa amministrazione della giustizia, resasi tanto più necessaria in quanto che nel breve intervallo che passò dall’ul-tima infermità d’Innocenzo Vili all’incoronazione di Alessandro Vi erano stati perpetrati 220 omicidii. Contro questi malfattori il papa fece ordinare una severa inchiesta. Nominò in pari tempo dei visitatori per le carceri e anche quattro commissarii Perchè raccogliessero le lagnanze che vi (erano in città ; il martedì 1 Schedhl, Chron. Chronicar. (Norimberga 1493). f. ( fr. in pioposito Wge 47 s. Schnitzer (Zur Wahl Alex. VI. ¡371s.) esprime la congettura che la relazione di Schedel rimonti a comunicazioni del suo amico romano Lorenzo Behaim, e derivi quindi da circoli della Corte romana. Però in base a questa congettura non le si può negare ogni valore per l’opinione sul Borgia dittusa all’estero. Il Cod. lat. Moti. 116 formato da Schedel contiene fa f. 130 una poesia su Alessandro VI copiata da lui : vedi Gbauert in Mist-pol. Bl, OXX (1897), 34t>. 2 Questi regali (nonnullos cquos ac certas foderaturas de henneUms et Marta) sono ricordati nella * Littem passus, dat. IV. Non. Mart. l/,92 A* 1°, Redest 879, f. loo. Archivio segreto pontificio.