622 Libro II. Alessandro VI. 1492-1503. Capitolo 12. fu demolito nel 1499 per guadagnare spazio al primo tronco della nuova via.1 Una bolla concesse speciali favori a tutti coloro che costruivano case sulla via Alessandrina.2 Colla costruzione della Via Alessandrina andarono uniti anche altri cambiamenti in quella contrada, i quali riguardarono anzitutto la parte di Castel S. Angelo prospettante il ponte. Molto vasti lavori fece eseguire Alessandro VI in questa rocca nel corso del suo pontificato. L’intera mole venne ridotta a vera fortezza di primo ordine e circondata di mura, torri, bastioni e fossati.3 I lavori cominciarono subito dopo l’innalzamento del papa al trono pontificale; essi furono poi affrettati in vista delPimmi-nente calata dei Francesi e più tardi proseguiti metodicamente e con zelo, come viene confermato da grandi armi e iscrizioni come pure da mandati di pagamento. Architetto e direttore dei lavori fu Antonio da Sangallo, fratello di Giuliano. Le nuove costruzioni vennero a cambiare sostanzialmente sì l’interno che l’esterno dell’edificio. L’antica porta Aenea verso il Borgo venne chiusa perchè troppo stretta e se ne aprì una nuova. Le casette e vigneti ivi esistenti furono levati via, ingrandita e selciata la piazza innanzi alla porta, facendo quivi capo la Via Alessandrina. Furono abbattuta le due torri quadrate del ponte erette da Bonifacio nel 1403. Per dominare il ponte S. Angelo il Sangallo fece costruire nella parte superiore del baluardo una nuova poderosa torre in lastre di travertino, che restò in piedi fino al tempo di Urbano Vili. Le opere esterne vennero notevolmente rinforzate e intorno al castello fu scavato un fossato largo e profondo. Si credeva che in esso avesse poi a deviare buona parte del Tevere. Secondo ciò che riferisce Sanudo al gennaio 1496 l’opera sarebbe costata 80000 fiorini. H papa si recò più volte in persona a ispezionare i lavori e mediante 1 Reumont III 1, -±15 s. Gbegobovius VI in, 642 s. Adi.nolfi, Portico As ?• Muntz, Les arts 185, 187. Hülsen in Atti d-cll'Accad, Pont, di Archeol. 2* ¡Serie Vili (1903). 383 ss. Un breve di Giulio II del luglio 15,12 (presso MtiNTZ. Antiquités de Rome 21) mostra, che allora soltanto sparirono gli ultimi avanzi della Meta. Sulla distruzione indelicata di antichi edilizi per parte di Alessandro VI cfr. anche Müntz, Les monuments antiques de Rome au, XV sudo p. 1S e Bebtolotti, Artisti lombardi I, 33. Lan ciani J, 36. - . Bull, |V, 377 s. ; Regesti dii bandi 23. Cfr. Marini I, 317, nota. 3 Ofr. Borgatti 100 ss., la narrazione del quale non dissipa certo ogni dul'l'i*'-Guglielmotti, Fortificazioni ¡100 e le importanti notizie presso Müntz, Ah1'' quités 59 s., 62. Il Bobgatti ha ignorato Müntz, onde nel suo libro sono incori parecchi errori. Cfr. anche Lange, Papstesel 28-29 e l'eccellente nuova opera del Müntz, Les arts à la cour d’innocent VIII, Alexandre VI ece. 208'«■ e Rodocanachi, Château Saint-Ange 94 ss. V. anche Rocchi 51 e Inventario h 311, 315, 323.