46 Introduzione; ma che è certamente più antico.1 Anche in Roma il dramma sacro era uscito da una confraternita dalla già menzionata arciconfra-ternita del Gonfalone. Questo sodalizio possedeva una cappella al Colosseo, che fu restaurata nel 1517. Il cristianesimo aveva circondato di cappèlle questo monumento, che formava il più grandioso avanzo di Roma e nel mezzo dell’anfìteatro aveva inalberato la Croce per attestare la vittoria del cristianesimo sul gentilesimo in quel luogo consacrato dal sangue dei martiri. Allo stesso modo che, finché Roma fu papale, ogni venerdì e domenica in sul far della sera vedovasi una processione muovere alla volta del Colosseo, così traevano là ab antico anche i fratelli dell’arciconfratemita del Gonfalone per pregare innanzi alla Croce in quell’arena ed ivi disciplinarsi. Nell’anno 1490 Innocenzo Vili diede alla confraternita il permesso di tenere nell’anfiteatro sacre rappresentazioni,3 e con ciò stesso un teatro d’una grandezza storica senza pari sulla terra. Le rappresentazioni si facevano sopra un palco elevato, sorgente sopra il tetto piatto della cappella di S. Maria della Pietà addossata alle arcate deH’anfiteatro poste a mezzogiorno. Degli artisti, come un Antoniasso Romano, ch’era un confratello, avevano dipinto lo scenario. Anche gli autori del dramma, i romani Mariano Particappa e Bernardo di Mastro Antonio e il fiorentino Antonio Dati (penitenziere al tempo di Alessandro VI erano aggregati alla confraternita. I personaggi, appartenenti alle prime classi dei cittadini, si presentavano in costumi antichi con toghe romane, elmi e corazze. Il dramma consisteva in una rappresentazione lirica-drammatica della storia della passione in versi rimati. La lingua è quella del popolo, e anche qui muovono a tenerezza i lamenti della Vergine. Lo spettacolo veniva dato soltanto il Venerdì Santo, a notte inoltrata alla luce di fiaccole e dà lanterne. Così lo vide nel 1497 il noto cavaliere e viaggiatore coloniese Ar- 1 Ofr. Grbqokovius, Kleine Schrifton III (Isipzig 1892), [177 ss. Amati, La passiono di Cristo in rima volgare secondo che recita c rappresenta di parola a parola la compagnia del Gonfalone di Roma ecc. iRoina 1I8O6 (Edizione di soli 200 esemplari). Ahinoi ■il, Roma I, 380 ss. Klein IV, lòfi, .Keumont II, 990 ss., 1212. CKKazENACM I, (335 s. ¡De BartholLomaeis in ¡Studi di fil. roman. VI, 1S3 s. e D'Ancona, I», (115 s., 171 ste., 353 ss. In queste opere non si fa men» •/.Ione del dipinto parietale che si riferisce al ■dramma della passione, situato sopra il portone occidentale dell'anfiteatro, dì cui parla Moi.itok 61. Muovo materiale per il dramma romano della passione nel Colosseo ad oliera della arclconfraternita del Gonfalone, offre Vattasso, Ver la storia del dramma sacro 71 ss. Ibld. 38 ste. anche frammenti di più antichi drammi romani della passione, della prima metil del secolo XV. * Vedi sopra p. 37. » Vedi Adinoi.fi, Luterano Doc. XII. Le rappresentazioni nel Colosseo ebbero lnogo negli anni 1490-1539: cessarono poi in seguito al divieto di Paolo 111. Vottasso loc. cit. 73 ss., Stì s.