30 Introduzione. posteriore appartengono Veronica Gambara, Gaspara Stampa e Vittoria Colonna. La prima ha pagato il suo tributo alle debolezze dell’epoca, l’altra, — la più celebre poetessa d’Italia — fu sotto ogni riguardo una personalità così distinta, che lo storico delia civiltà del rinascimento la chiama una santa.1 Un mezzo importante per curare l’educazione religiosa dell’individuo come la vita cristiana della famiglia e per mettere a riparo dai pericoli del tempo, consisteva nel sacramento della penitenza. I confessionali di quell’epoca, dei quali il più diffuso era quello di S. Antonino, - quasi tutti prescrivono che il popolo minuto venga interrogato intorno alla fede, al Pater noster, ai dieci comandamenti di Dio e ai precetti della Chiesa. S. Antonino vuole che i fanciulli s’interroghino in particolare sul come si comportino coi genitori; e viceversa anche al padre e alla madre vengono ricordati i loro doveri sì verso i figliuoli come verso i servitori. I figli si educheranno nella discipllina e nel timore di Dio, ai servitori si darà il tempo necessario per soddisfare ai loro doveri religiosi, e in caso di malattia se ne dovrà aver cura e soccorrerli. I confessionali contengono inoltre anche delle domande speciali per i diversi stati e per le varie classi del popolo. Il confessionale di S. Antonino ad esempio contiene particolari domande per i giu-d'ici, avvocati (fra l’altro se difesero uni causa falsa e se protessero i poveri), maestri, medici (se visitarono anche i poveri), negozianti, osti, macellai (se diedero carne cattiva per buona, se il peso fu mancante), panattieri, sartori (se ritennero per sè i ritagli avanzati, se lavorarono di domenica senza motivo), fabbri, lanaioli, ore- * IlrRcKii.\Hi>T. Cullar II-1. 12<ì: cfr. Uoss. Qualtrui-culo 42. Ari u.vm. I.n dontta urliti lettemi urti tiri cini/ueccnto, Verona 1S!M). (Unni. il. Ictt. XVI. 408 ; Wotkk in Afonastbi. il. iri#«. Club» in Wien JSiMì. nr. 3. V. anche Mai*mie La (1,i.AVii:itK, ¡.ex fenime» de tu Jteuai»»auee, Paria 18!«). Per le Lettere di moli# entorose donne, nelle limili eh inramente appare non essere né ili el4). ;! ss. >Su donne erudite dv>l Rinascimento v. inoltre Mon.ni™, Quattrocento I. ffli ss. ; Jióln. i'iilkxzeituni; 15102, nr. 388, 30 aprile; Saitsciiiok 172ss. e voi. suppl. 07 s. : Uoihh-axaciii. /.« fetiune Uniteti ne :iti-fi. aiSss. « in proposito II. ILtivirmc in Journal de* Surnntx X. >S. V (1SHI7). ¡535 ss. Su Vittoria Colonna come poetessa: Flamini, Cinquecento 198-200, ."Vis ; H.vr moartxkb, Wcltlit. VI, 314-317. CSu V. Gamba ra : Ki.ami.ni Uh-, eit. 1117 s. e 548: I*rzio-HBKiER. Cult, e etiti z. lett. •¡'Isabella d'Usto il 3. 347 ss.: J.. (Sciimiot, Jtie Jtenaissunee in liriefen II. 250ss. Su Isotta Nogarola : L. Geiceh, l ortràge u. ter* neh e 28*33, 83-85. 3 t’fr. Gkffckkx, Iter IIitderkateehi*inn* de* l.ì. Jahrhundert* I (Lei|>7.i£ 1835), 34 s. lenivi pupe particolari intorno ad altri confessionali dell'epoca : cfr, p. 108. * Confessionale I). Antonini archiepiscopi Fiorentini 15QS, f. 74t> s. et 41!.