Immoralità fra i principi e gli umanisti. Moralità nei ceto medio. Ò£Ì Sorprende poi oltremodo il vedere con quale indulgenza le persone colte riguardavano le dissolutezze dei grandi. Letterati e poeti, più tardi anche pittori, glorificarono gli amorazzi dei principi, taluni ancora viventi, e di una maniera tale, che ai secoli posteriori parve il colmo della indiscrezione e allora invece innocente cortesia.1 Nel mal costume gareggiavano coi principi i fautori del rinascimento falso, unilateralmente pagano: quella turba di umanisti che avevano saputo rendersi indispensabili in quasi tutte le corti principesche, sia come educatori di principi, sia come oratori di parata e ambasciatori. Rispetto all’altra parte della società non addetta alle corti certo non è possibile formulare un giudizio complessivo circa il suo stato morale. Quanti buoni ed egregi elementi tuttavia vi fossero fu già mostrato qui sopra ; 2 ciò vale specialmente pel ceto intellettuale medio, «per quelle classi della popolazione, che vanno dal piccolo borghese industriale fino al patriziato cittadino, e per le quali gl’interessi religiosi formano il centro assoluto dei loro pensieri. Abituate ad una vita attiva, puntuale e fermamente regolata, esse sanno tenere la fantasia più a freno che non i ceti ad esse superiori e inferiori. Questa classe media sente molto forte e al vivo ,i disordini del clero e domanda una riforma, sia pure ristretta alla propria città; di ciò fa fede ognuna delle numerose cronache uscite da questo ambiente».3 In genere però si farebbe torto alla realtà storica ove si prendessero a parola le descrizioni dei poeti e degli scrittori di satire, sanguinosa, in modo chel collegio (lelli medici di questa cita longamente di-sputorno se doverano cavarli sangue o non. Et tandem, propter nimiam sene-etutem, quoniam septuagenarius est, concltiseno de non cavargello, ma applicarli altri remedii, et ita factum est, per modo che heri le doglie erano molto rimesse, et la urina asai ratificata ; pur se dubita chel non voglia concedere el loco ad un altro. Advi-sando la Vostra Sublimità che la principale casone 'Piale è attribuita ad questi soi accidenti si è il coito, perchè quando el ritorno ‘■npitaneo della armata, el meno