Giovanni de’ Medici vien fatto cardinale. 313 Alcuni dei nuovi porporati erano degli uomini valenti e degni, specialmente Ardicino della Porta;1 fu quindi tanto Ipiù spiacevole cosa che venissero loro accompagnati il figlio illegittimo del fratello d’Innocenzo Vili e Giovanni de’ Medici non ancora uscito di fanciullezza. Raffaele di Volterra ha biasimato aspramente la manomissione che qui si manifesta evidente dei canoni ecclesiastici, la quale ci riporta ai tempi più tristi, e a ragione l’annalista della Chiesa ha fatto suo questo giudizio.2 Giovanni de’ Medici, il secondo figlio di Lorenzo, contava allora appena quattordici anni, essendo nato l’il dicembre de'i 1475. Istruito da celebri letterati, come il Poliziano e Demetrio Calcondila, era stato destinato dal padre allo stato ecclesiastico in una età, quando ancora non potevasi parlare di libera elezione.3 Aveva ricevuto la tonsura di appena sette anni e subito cominciò la caccia alle ricche prebende. Lorenzo de’ Medici ci parla nelle sue memorie di queste mene con una ingenuità che spaventa. Da Luigi XI Giovanni riceveva fin dal 1483 l’abbazia di Font Douce nella diocesi di Saintes. Sisto IV confermò questa collazione dichiarando il fanciullo abile a conseguire benefici ecclesiastici e nominandolo protonotario apostolico : aveva sette anni ! D’allora in poi qualunque beneficio potesse venire in mano dei Medici, era devoluto al figlio di Lorenzo, che già nel 1484 riceveva in commenda ‘la ricca abbazia vallombrosana di Passignano e due anni dopo anche l’antica e veneranda abbazia di Monte Cassino.4 Ma il figlio di principi doveva salire anche più in alto ancora. Con una importunità senza esempio papa e cardinali erano da Lorenzo e dai suoi ambasciatori continuamente assediati affinchè fosse ricevuto nel senato della Chiesa quell’imberbe ragazzo., cui si davano senza scrupolo alcuno due anni in più.5 Innocenzo Vili oppose una lunga resistenza, ma da ultimo cedette. Tuttavia nel creare Gio- 1 Cfr. ¡Sigismondo de' Conti I, 327 s. Di Ardicino della Porta (cfr. Sciimitz-Kai.lknberc;, pratica cancellartele 16) Infessura (Hefele 220 s.) dice: «vir doc-tissinius, qui proptèr eius virtutein et benemerita ad cardinalatum pervenit ». sn -'ntnniotto Pallavicino che sotto Innocenzo Vili come vescovo di Venti-wiglia e dal 1486 di Orense fu datario negli anni 1484-1480, cfr. Celieb, Les tJi’taircs 40-52, 132-137. 2 Eaynald 1489, n. 19. Quale cattiva efficacia esercitasse l’innalzamento di Giovanni, lo si vede dal fatto che subito dopo l’ambasciatore ferrarese cominciò a maneggiare per fare entrare nel collegio de’ cardinali il giovane Ip-Polito d’Este. ** Relazione di Arlotti da Roma 14 marzo 1489. Archivio rtl Stato in Modena. Cfr. Picotti, La prima educazione e Vindole del futuro Leon-e X, Potenza 4 Reumont, Lorenzo IP, 361 s. Tosti, Monte Cassino III, 199. Cifr. Oap-ì-elli 65. " liosco e, Leo X., Append. 2 ss. Btjser, Lorenzo 73 ss.