Le figure decorative. 947 finalmente per sostenere o incoronare i singoli scompartimenti dell’architettura dipinta, corrisponde ai personaggi rappresentati in così fatte decorazioni festive come quadri vìventi. Tutte queste figure nude, i putti massicci e i famosissimi splendidi giovani, sono messi in strettissimo rapporto col sistema architettonico, a tener chi cornici e chi iscrizioni, altri a sorreggere scudi, drapperie o ghirlande di fogliame di querce, l’arme di Giulio II. Nessuna di queste figure, che da sè irradiano tutta la bellezza della gioventù, apparisce in una posa comune e tranquilla, che anzi tutte sono movimentate e in azione nelle posizioni e scorci i più diversi ; però senza rapporto col contenuto dei dipinti esse non servono che di decorazione.1 Per quanto questi nudi debbansi ammirare dal punto di vista meramente artistico, pure questi corpi dipinti in toni vigorosi e caldi e perciò attiranti a sè fortemente lo sguardo appaiono in una chiesa offensivi per qualche occhio. Essi però non autorizzano a contestare ai dipinti il carattere cristiano, perchè la carne, che Michelangelo dipinge, non è mai sensuale.2 i Questa spiegazione, che viene a combaciare con quella del Lübke e del Burckhardt, vorrei io proporre in luogo delle altre forzate le artificiose, tentate in questi ultimi tempi. W. Henke in AUgom. Zeitung 1892, nr. 77, Beil. ha ben mostrato con alcuni esempli quanto si sbagli L. v. Sgheffler iiMichelangelo. Eine Renaissance»tudie, Altenburg 1S92) riducendo «il contenuta ideale della Cappella Sistina » al platonismo di Michelangelo. Questo anatomista però tanto qui come nelle Bue Empirische Betrachtungen über die Malereien von Michelangelo an der Decke der sixtmischen Kapelle in Jahrb. der preuss. Kunstsammlungen VII (1886), 3 s., 82 s., 140 s., cade nel medesimo errore di mettere negli affreschi cose che inon -vi sono. È poi erronea ed infondata specialmente la spiegazione stranissima delle coppie delle cariatidi ai lati dei sedili dei profeti e delle sibille ; a mio giudizo essa viene esclusa dal carattere dell’artista alla stessa guisa che le relazioni erotico-perverse attribuite ai giovani (ignudi, schiavi o |atleti). Un critico insigne come Giacomo Burckhardt, col quale nel marzo del 1895 ebbi a discutere su tale questione, è parimenti d'avviso, che le interpretazioni dello Scheffler e del Kenke siano da respingere. Wölkfun in Jahrb d. preuss. Kunstsammlungen XIII. 181 mette avanti la congettura assai probabile, che gli schiavi siano stati aggiunti solo posteriormente ai medaglioni preesistenti. ¡Cfr. anche C. Netj-mann in Repert. für Kunstwiss. XXXVIII, 24: s. (Contro iSr Eckert in Frankf. Zeitung 1 marzo 1899. Relativamente ai sospetti fondati sugli ignudi v. ora le egregie osservazioni di Kraus-Sauer 778; Mackowsky 80, 103 s. (292 s.) e Riesch in Lit. Hand weiser 1910, 292 s. ,Sulle scene nei medaglioni color di bronzo, non discernibili dal basso e rese nate pel primo da Steinmann (II, 262 s.), che rappresentano quadri tolti dai Libri dei Re tipologicamente accennanti al ¡futuro piano della redenzione, cfr. anche Spai in in Allg. Zeitung 1906, n.° 66; KrausïSauer II. 351 e Groner in Beil. a Christi. Kunst III (1907) ni. 2 Cfr. Hist.-polit. Bl, XCI, 755; Jansen, üoddoma (iStuttgart 1870) 110; Maui.de la iClavière, Femmes 276 s.; Mackowsky 90, 103 s., di più i nudi non sono che accessorii; vedi Rio, jMichel-Ange 30. Cfr. anche Wöwflin, Class. Kunst 54 s., 63. Non capisco come Péra té 550 possa dire parlando del soffitto della ISistina : Est-ce une oeuvre ehrétiennet Son; c'est tune œuvre bi-