Ambasceria rii Alessandro VI presso Luigi XII. 505 l’arcivescovo Giovanni di Ragusa e á protonotarii Adriano da Corneto e Raimondo Centelles.1 Questi avevano innanzi tutto il mandato di felicitare il nuovo re e di spronarlo alla guerra contro i Turchi ; per la questione napolitana essi dovevano sostenere il diritto degli Aragonesi al regno di Napoli e giustificare l’atteggiamento del papa coll’esempio dei suoi predecessori, mentre Carlo Vili e i suoi ambasciatori non avevano al loro tempo prodotto alcun valido argomento a sostegno delle sue rivendicazioni. In base a ciò e aocemn|ando alle difficoltà incontrate da Carlo Vili ad uscire d’Italia col suo esercito, gli inviati dovevano recisamente sconsigliare un attacco a Napoli: il re poi avrebbe dovuto lasciare al papa il giudizio circa le pretese su Napoli. Parimente dovevasi direttamente sconsigliare un attacco a Milano. Riguardo a Pisa gli oratori dovevano pregare il re affinchè cooperasse onde questa città fosse restituita ai Fiorentini. L’istruzione terminava con l’espressa richiesta, che Luigi rinunciasse all’amicizia degli Orsini e dei Colonna e non prendesse sotto la sua tutela Giovanni della Rovere una volta prefetto della città ed ora proscritto.2 Il 14 giugno gli oratori ricevevano di nuovo l’istruzione di sconsigliare Luigi XII dia ogni atto contro Milano.3 Circa questo tempo giunse in Roma un messaggio francese, per mezzo del quale Luigi XII chiedeva il divorzio dalla sua con- 1 Sanuto I, 979. Burchardi Diarilim (Thuasne) II, 474, (Celasi) II, 100 s. ' Lettera del cardinale A. Sforza da Roma 4 giugno 1498 : * Hoggi N. ‘S. ha inviato per soi oratori al sermo Ke de Franza el rev. arcivescovo de Ragusa, M. Hadriano da Corneto prothonotario et secretarlo de iS. SS*® et Santigles Spagnolo prothonotario antiquo servitore de sua Bue ». Archivio di Stato i n Milano. 2 L’istruzione trovasi stampata seguendo il Cod. XXXIII, 170, f. 411b della biblioteca Barberini presso (Maux.de, Procéd. polit. 1106s. e secondo un manoscritto dell’archivio pontificio presso Thuasne II, 673 s. il quale tuttavia del pari che .Grbgorovius VII3 409 e Mauude non si è accorto che il documento è già da gran tempo pubblicato da Ferri (Commetti, de rebus «etti* Ha ària tU Castelli, Faventiae 1771, M. X.) ; più completo, con un brano •inora ignoto, nel quale il papa spezza una lancia a favore del diritto degli Aragonesi su Napoli, ora, da un codice dell’Archivio di Stato in Roma, presso (;- S. Ramundo, Il diritto degli Aragonesi sul Napoletano e il ricordo della calata di Carlo Vili in un’istruzione di Alessandro VI, Sulmona 1912, i-vn. Cfr. 'ìekhabdt, Adrian 9. dove manca l’accenno a Sigismondo de’ Conti II, 200. Su II- Oentelles vedi Dal Re 136 s. e circa il viaggio degli ambasciatori e il loro arrivo alla corte francese Pélissier, L'alleanza 323 s. Nel Bull. senese d'i «(or/o patria VI (1899), 408-412 Pélissier pubblicò due lettere degli inviati al l'apa nel viaggio verso la Francia, da Siena 10 giugno e Firenze 14 giugno 1498, ( he si riferiscono alla pertinace controversia fra Siena e Firenze per Monte-l’Uleiano, nella quale, ]ier allora senza successo, Alessandro \I volle fare da •Mediatore. 3 * « Alex. VI. ven fratri Jo. archiepisc. Ragusin. ac dii. fìliis Hadriano 1 astellen. cam. ap. clerico et secret, nostro et Raymundo Oentell thesaur. Pe-rusin. protonotariis, oratoribus nostris. Dat. Itoin. 1498 Junii 14 A" 6° ». A r-‘bivio di iStato in Milano.