Libro II. Adriano VI. 1522-1523. Capitolo ¿16. potente Francia, dalla energia giovanile di Francesco I e dai consiglieri di lui ostili a Roma.1 Se questi pareri si mantenevano nei confini di saggia moderazione, non mancarono però dei partigiani per la Francia, i quali in maniera offensiva rinfacciarono al papa osservatore rigidissimo della neutralità, ch’egli non doveva fare maggiori concessioni ai suoi connazionali ed a coloro che l’avevano aiutato nel raggiungere la tiara, altrimenti si rendeva sospetto agli altri re. Questa gente formulava come assioma che la Francia dovesse possedere la Lombardia. 2 Quantunque al principio di luglio si venisse a sapere che Francesco I aveva proibito ogni invio di denaro a Roma,3 pure Adriano differì a prendere una decisione definitiva e volle prima sentire anche il parere del Lannoy, che gli era amico fin da quando era nei Paesi Bassi. Un breve del 18 luglio sollecitavalo a venire il più presto in segreto a Roma.4 Lannoy venne subito. Egli, Sessa e Medici come pure gli inviati inglesi5 spingevano nel modo più forte perchè il papa accedesse aH’imperatore6 e specialmente Medici, il quale presentavasi al pontefice almeno una volta il dì, era instancabile.7 Essi poterono i Da iSanuto XXXIV, 359 era noto, che furono chiesti dai cardinali dei pareri circa il processo del iSoderini. Tre di tali * pareri diretti a Adriano VI trovai nella Biblioteca Vaticana in Cod. Vatic. 3920, f. 60-61, 137-1371» e 140-1401». Li pubblicherò in Acta ponttf. È degno di nota, che questi pareri trattano siccome indubbiamente genuine le lettere, con cui Soderini invitava Francesco I alla guerra. s Cfr. la * Oratio ad S. D. N. Adrianum VI. in Cod. Vatic. 3890, f. 35-40 e 6559, f. 81-83b della Biblioteca Vaticana. Erroneamente v. Domarus (Hist. Jalirb. XVI, 85) crede il documento un’orazione dell’ambasciatore ungherese. s * « EI re de Francia ha levate tucte le expeditioni de Francia ad la corte de Itoma et non vole li ne venga alcuna. Darà gran danno ad li officii ». A. Germanello al cancelliere mantovano da Roma 3 luglio 1523 (Archivio Gonzaga in Mantova). * * Breve del 18 iuglio 1523 (Archivio di Stato in Vienna) in App. n. 90. s Hannibal e iClerk giunto il 3 giugno a prestare ancora una volta l’obbedienza. V. * lettera di G. M. della Porta del 3 giugno 1523 all’A r c h i v i o di Stato in Firenze. Ofr. Hofler 502 ss. e Colla relazione in Bergexkoth II, n. 573 cfr. la * lettera degli inviati fiorentini per l’obbedienza del 24 luglio 1523. Secondo essa Lannoy giunse la sera del 23 * « et questo giorno decte desinare a mons. ili”0. Dipoi se ne andorno insieme a palazzo e con loro el duca di iSessa e li oratori Inglesi, dove sono stati infino ad nocte e vedesà che da ognuno è sollecitato forte, questa lega ». Ai 25 di luglio * G. M. della Porta notifica che Lannoy parte già la sera.* « Dicesi che N. iS. farà concistoro lunedì o martedì». V. anche la * lettera di G. M. della Porta del 26 luglio 1523 all’A rchivio di Stato in Firenze. Secondo la * lettera di V. Albergati del 27 luglio 1523 Lannoy non partì che il 26 luglio. Archivio di Stato in Bologna. i * « El card, de Medici ogni dì una volta almeno è col papa » ; essi riflettono su ciò che sia da farsi qualora i Francesi scendano in Italia, riferi-