266 Libro III. Clemente YTI. 1523 1534. Capitolo 4. dura della morte. Mezzo nude o involte in vestiti cardinalizi esse vennero strascinate per le strade alle case d’infamia o vendute sui mercati per due ducati o anche meno ognuna.1 Le più gravi mostruosità anche a questo riguardo furono compiute dagli Spagnoli : da principio i lanzichenecchi tedeschi per lo più si limitarono a spremere denaro per riscatto e cose preziose e talvolta protessero anzi l’innocenza perseguitata ;2 più tardi però imitarono gii altri soldati, anzi cercarono in più casi di superarli.3 Fin da principio e in tutto i lanzichenecchi, fra i quali erano molti luterani, non ebbero alcuna misericordia degli ecclesiastici e dei principi della Chiesa, che del resto furono trattati abbastanza male anche dai crudeli Spagnoli. Nè sfuggirono al peggior devastamento, a selvaggi maltrattamenti ed a duro scherno i cardinali di sentimenti imperiali. I palazzi dei cardinali Piccolomini, Valle, Enkevoirt e Cesarmi, siti nel rione di S. Eustachio, rimasero risparmiati per otto giorni avendoli presi sotto la loro tutela dei capitani spagnoli, i quali dichiararono di nulla voler prendere dai cardinali, ma esigevano grosse somme dai numerosi fuggitivi ricoverati in quei palazzi. Dapprima essi chiesero per ogni palazzo 100000 ducati, poi si contentarono di 45000 da Cesarini, di 40000 da Enkevoirt e di 35000 per ognuno da Valle e Piccolomini. Tali somme dovettero pagarsi in ducati pienamente valevoli : ogni altra ■moneta, anche pietre preziose, venne rifiutata. Ora però anche i lanzichenecchi presero di mira quei palazzi e alla fine gli Spagnoli dichiararono che non potevano più tutelarli. I lanzichenecchi attaccarono dapprima il palazzo del cardinale Piccolomini, che si illudeva d’essere del tutto sicuro perchè ab antico la sua famiglia era amica dell’imperatore e dei Tedeschi. Dopo quattro ore di lotta il palazzo fu conquistato e saccheggiato e il cardinale, che dovette pagare 5000 ducati, sotto colpi e spintoni fu condotto a capo scoperto in Borgo. Dopo ciò non si sentirono più sicuri neanche i cardinali Cesarini, Valle ed Enkevoirt e fuggirono nel palazzo Colonna. Avevano essi appena lasciato le loro case, che ivi pure cominciarono le ruberie e i saccheggi. Non contenti del grosso bottino fattovi, i lanzichenecchi imposero un alto riscatto anche a tutti i Ro- i Con VnXA 13S, 146 cfr. specialmente Santtto X'LV, 166, 167, 203, 218, 435. Vedi anche Guai-deronico 93 ; Arch. xtor. Lomb. IV, 635 e in App. n. 117 la ‘lettera del Sanga (Archivio Ricci in Roma). s * « Fu osservato però in qualche caso che li Luterani tedeschi sì mostravano più miti, anzi si fecero custodi della pudicitia di alcune bastando loro di ottenere robba e denaro, giostrandosi molto più pregiuditievoli alla citta li Spagnoli per le inaudite inventioni di tormenti praticati con alcuni per farli confessare ripostini e per cavarne denari ». * ReMione ecc. in Cod. Vatic. 7933 della Biblioteca Vaticana. 3 L. Guicciardini presso Milanesi 232 s.